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Prostituzione: Comunità Papa Giovanni XXIII, no ad 'albi' per le prostitute
Verona, 14 feb. (AdnKronos) - "Ci auguriamo che il Veneto respinga la proposta di regolamentare la prostituzione. Le donne costrette a prostituirsi sono vittime, rese schiave dalla criminalità organizzata e dai clienti che sfruttano la loro condizione di vulnerabilità". È quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII , in merito al progetto di legge di iniziativa statale che mira a regolamentare la prostituzione, istituendo appositi 'albi' registrati nei Comuni, proposto dal consigliere Antonio Guadagnini. "La discussione in Regione - continua Ramonda - arriva pochi giorni dopo la Veglia contro la prostituzione, tenutasi a Verona, cui hanno partecipato centinaia di persone insieme a ben cinque Vescovi". " Auspichiamo che la Regione adotti le misure necessarie per liberare le migliaia di donne, tutte provenienti da paesi poverissimi, che in Veneto ogni notte sono costrette a soddisfare le turpi richieste dei clienti italiani. La soluzione più efficace – prosegue Ramonda – non è regolare il fenomeno ma contrastare la domanda, con sanzioni e misure rieducative per i clienti, come dimostrano le esperienze condotte da vari Paesi europei che hanno adottato il cosiddetto “modello nordico". Confidiamo che presto anche l’Italia adotti questo modello di intervento". A sostegno di questa proposta la Comunità Papa Giovanni XXIII ha promosso una campagna informativa e una raccolta di firme che ha già ottenuto l’adesione di oltre 30 mila persone e molte personalità civili e religiose, reperibile all’indirizzo www.questoeilmiocorpo.org.