cronaca

Dalle calamità all'incarico di Pertini, chi era Zamberletti

AdnKronos

Roma, 27 gen. (AdnKronos) - Da parlamentare a fondatore della Protezione Civile, Giuseppe Zamberletti, con lui l'Italia volta pagina nella gestione delle calamità sul territorio nazionale. Parlamentare della Democrazia Cristiana fin dal 1968, si è sempre occupato di temi riguardanti la sicurezza dei cittadini. Nel 1972 ha ricoperto l’incarico di sottosegretario all'Interno nei governi presieduti da Aldo Moro e Giulio Andreotti, con la delega per la Pubblica sicurezza, antincendio e protezione civile. Durante il sisma del 1976 in Friuli, Zamberletti è stato nominato Commissario straordinario per assicurare il coordinamento dei soccorsi nelle aree gravemente colpite. Nel 1980, a seguito del violento terremoto in Campania e Basilicata, la sua esperienza di Commissario straordinario si ripete. Un'esperienza che lo porta al convincimento che le calamità, sia naturali che legate all’attività dell’uomo, non possono essere fronteggiate soltanto con il soccorso ma possono essere previste, prevenute e mitigate negli effetti mediante l’operatività stabile di una struttura creata ad hoc. Così, nel 1981, verrà incaricato dal presidente Pertini di predisporre, quale Alto commissario, gli strumenti organizzativi per farlo e nel 1982, nominato ministro per il Coordinamento della Protezione civile, viene nominato capo del dipartimento appena creato. È il giorno in cui, in Italia, si volta pagina nella gestione delle calamità sul territorio nazionale. Un percorso che terminerà con la legge 225 del 1992 che rappresenterà il traguardo di un progetto iniziato dieci anni prima. Zamberletti sarà ministro organizzatore e coordinatore del nascente sistema nazionale di Protezione civile per il 1982 e poi ancora dal 1984 al 1987, in gran parte con gli esecutivi di Bettino Craxi. Nonostante la fine dell’esperienza ministeriale, Zamberletti non si è più allontanato da quel mondo che lui stesso aveva creato: la passione, l’impegno per la Protezione civile non lo faranno mai desistere dall’interessarsi della materia, tanto che nel 2007 viene nominato presidente della 'Commissione Grandi Rischi', incarico alla cui scadenza proseguirà ancora nella carica di presidente emerito, che ha mantenuto fino alla fine.