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Mafia: ex pm Ingroia, 'Dubbi su cadavere bandito Giuliano? Niente di nuovo...'
Palermo, 7 gen. (AdnKronos) (di Elvira Terranova) - "Niente di nuovo sotto il sole. La storia dell’infermiere di Castelvetrano venne da noi raccolta a verbale quando riaprimmo le indagini. E facemmo scrupolose verifiche e riscontri arrivando al punto di riesumare al cimitero di Montelepre la salma attribuita a Salvatore Giuliano per fare una ricerca sul Dna che non diede un esito definitivo anche se portava ad un’alta approssimazione di conferma che quello fosse il cadavere di Salvatore Giuliano". Così, l'ex Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, che nel frattempo, ha lasciato la toga per dedicarsi alla professione di avvocato, commenta in una intervista all'Adnkronos, le parole di un infermiere, Giusto Zito, 48 anni, per gli amici 'Giosi', al quale l'avvocato Gregorio Di Maria, storico legale di fiducia di Giuliano, avrebbe rivelato in punto di morte "l'incofessabile segreto" di cui era stato depositario per una vita intera. Nella confessione, raccolta da 'Il Giornale', Zito, rivela: "L'avvocato Di Maria ai tempi in cui era ricoverato in gravi condizioni nel nosocomio in cui prestavo servizio, mi svelò prima di morire che il cadavere fatto trovare il 5 luglio crivellato di colpi nel cortile della sua abitazione non era quello del celebre bandito ma di un suo sosia, tale Antonino Scianna", sostiene con certezza Zito. Che va oltre: "La salma che oggi giace nel cimitero di Montelepre non è di Salvatore Giuliano. Il quale è sì morto ma negli Stati Uniti dove si era rifugiato protetto dai servizi segreti e il suo corpo non è mai rientrato in Italia".