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Incidenti: Rolfi, non si può morire per un cinghiale, legge va cambiata

AdnKronos

Milano, 3 gen. (AdnKronos) - "Non si può morire per un cinghiale in autostrada nel 2019; questi incidenti si potrebbero evitare se la politica nazionale ascoltasse le richieste della Regione Lombardia e di chi vive sul territorio". Lo ha detto Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi in merito all'incidente causato da un branco di cinghiali sulla autostrada A1 tra Lodi e Casalpusterlengo, che ha portato alla morte di un automobilista. "Si tratta di un episodio che pesa sulle coscienze di tutti coloro che per anni non hanno mosso un dito per modificare la legge 157. Più volte abbiamo sollecitato la politica nazionale. Purtroppo una visione estremista animalista, ambientalista e anticaccia sta impedendo di aggiornare una legge che risale al 1992 e queste sono le conseguenze: incidenti come questo non sono e non saranno casi isolati", ha rimarcato. "Una sentenza della Corte costituzionale - ha spiegato l'assessore lombardo - blocca le leggi regionali per il contrasto al cinghiale impedendo a cacciatori formati di operare fuori dal periodo di caccia e di effettuare una attività di contenimento sotto indirizzo della polizia provinciale". Per Rolfi "Serve una modifica della legge 157 per riconoscere l'operatore volontario, ossia un cacciatore formato, che consenta di ampliare l'attività di contenimento oggi in capo solo agli operatori della polizia provinciale, ormai pochi e sparuti a causa della legge Delrio". Su Lodi "la Regione Lombardia ha predisposto un piano di contenimento straordinario approvato da Ispra a novembre, ma l'esiguo numero di agenti di vigilanza ne diminuisce l'efficacia".