cronaca
17enne travolto e ucciso, arrestato camionista
Siena, 30 dic. - (AdnKronos) - Un camionista di 45 anni, incensurato, residente a Solesino, in provincia di Padova, è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Siena, con l'accusa di omicidio stradale aggravato dalla fuga, per la morte di Arturo Pratelli, il 17enne travolto e ucciso venerdì scorso, intorno alle 18.30, nel comune di Sovicille nel senese. Il fermato, un autotrasportatore di prodotti ortofrutticoli che dal Veneto abitualmente si recava in provincia di Siena, è stato condotto nel carcere di Rovigo. Il fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Siena, è stato eseguito questa mattina alle ore 7.30 a Solesino nel padovano. Per i carabinieri del nucleo investigativo dell'Arma senese, che hanno condotto le indagini, il 45enne, è "gravemente indiziato di aver cagionato la morte" del ragazzo. Il 17enne, trovato in gravi condizioni sul ciglio del tratto stradale della Sp 73, in località Pian de Mori nel comune di Sovicille, è morto durante il trasporto in ospedale nella serata di venerdì scorso. Dalle prime verifiche, è stata subito attribuita la causa del decesso a un veicolo, che si era poi allontanato dopo averlo urtato e gravemente ferito alla testa. "In assenza di un quadro informativo su cui orientare le ricerche (mancanza di testimoni, mancata conoscenza anche della tipologia del mezzo, limitata copertura delle aree interessate con sistemi di videosorveglianza, ecc.)", come precisa una nota dei carabinieri, le indagini del nucleo investigativo e della compagnia dei carabinieri di Siena, sotto la direzione e il coordinamento del pubblico ministero Siro De Flammineis, hanno consentito di individuare, attraverso i frammenti dello specchietto retrovisore e della carrozzeria, rinvenuti sul luogo dell'incidente, la tipologia del veicolo coinvolto nell'incidente, identificato in un autocarro Man di colore bianco. Accertamenti tecnici hanno consentito di ricostruire marca, modello e colore del mezzo che era andato a colpire alla testa la giovanissima vittima, scaraventandola fuori dalla carreggiata. Su questo elemento, hanno spiegato gli investigatori dell'Arma, è stata orientata l'analisi delle migliaia di immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblica e privata di Sovicille e dei comuni limitrofi. E' stato trovato così un fotogramma relativo a un camion bianco, ritratto mentre affrontava una curva. L'immagine ha consentito di "apprezzare l'assenza degli specchietti retrovisori su lato destro del mezzo". Anche con l'aiuto di altre immagini e dei riscontri di alcuni commercianti della zona, i carabinieri hanno identificato il mezzo dell'incidente, risultato intestato al 45enne della provincia di Padova. Ulteriori riscontri hanno evidenziato come il camionista fosse solito vendere prodotti ortofrutticoli che dal Veneto trasportava nella provincia di Siena. Sono stati così interessati i carabinieri del nucleo investigativo di Padova che si sono precipitati al domicilio del sospettato e in sua presenza hanno accertato la mancanza degli specchietti retrovisori sul lato destro dell'autocarro. I successivi accertamenti hanno consentito di ricostruire la perfetta compatibilità fra i danni rilevati sul mezzo e i reperti rinvenuti sul luogo dell'investimento mortale, "anche in relazione a particolari tecnici confrontati e misurati". E' stato emesso così dalla Procura di Siena un fermo d'indiziato di delitto per omicidio stradale aggravato dalla fuga per il camionista padovano. Il pm ha accolto "pienamente gli elementi info-investigativi acquisiti" dai carabinieri nei confronti dell'indagato, che è stato poi trasferito nel carcere di Rovigo. Il comandante provinciale dei carabinieri di Siena, colonnello Stefano Di Pace, il procuratore capo Salvatore Vitello e il sostituto procuratore Siro De Flammineis, che ha diretto l'indagine, con un comunicato congiunto hanno manifestato "pubblicamente apprezzamento per l'operato dei numerosi carabinieri che hanno preso parte in maniera sinergica e corale all'indagine - segnatamente delle stazioni di Sovicille e Rosia, nonché del Norm della compagnia di Siena, e dei nuclei investigativo e informativo di Siena - dedicandosi, con abnegazione e sacrificio, senza soluzione di continuità, all'individuazione del responsabile di questo grave episodio".