cronaca
Mezzojuso: sorelle Napoli, gen. Gebbia assessore? Siamo senza parole
Palermo, 29 dic. (AdnKronos) - "Sono senza parole. Siamo tutte e tre senza parole". Così, Irene Napoli, una delle tre sorelle imprenditrici di Mezzojuso (Palermo), commenta la scelta del sindaco del piccolo comune di nominare assessore alla Cultura l'ex generale Nicolò Gebbia, querelato nei giorni scorsi dalle tre donne per diffamazione."Non so cosa dire, mi creda - dice Irene Napoli all'Adnkronos - Non so cosa più pensare. Io e le mie sorelle Ina e Marianna, con nostra madre, non sappiamo cosa dire. Questo fatto si commenta da solo...". Nei giorni scorsi le sorelle Napoli, attraverso il loro legale, Giorgio Bisagna, avevano denunciato un clima di delegittimazione nei loro confronti. "Trovo veramente inquietante questo stillicidio di veline, di anonimi con l'obiettivo di delegittimare le mie assistite attraverso documento solo parziali che riguardano il padre, morto nel 2006. Mi sembra di esser tornati negli anni Sessanta. Il clima è esattamente lo stesso. Con veline usate come strumento politico. Tutto questo perché queste signore hanno denunciato e grazie alle loro denunce ci sono indagini in corso. Hanno avuto il riconoscimento di status di vittime della mafia e in questo momento vengono accusate di avere avuto un padre mafiose. Sono solo calunnie, come accertato da una sentenza nel lontano 1974", aveva detto l'avvocato Giorgio Bisagna, il legale delle sorelle Irene, Gioacchina e Marianna Napoli, le tre imprenditrici agricole di Mezzojuso (Palermo) al centro di polemiche. Il legale e le tre sorelle, nel corso di un incontro coni i giornalisti, aveva annunciato in quell'occasione la presentazione di una querela contro due persone, con l'accusa di diffamazione aggravata nei confronti delle tre sorelle. Uno dei due è proprio il generale Gebbia, mentre l'altro sarebbe il sindaco di Mezzojuso Salvatore Giardina. "Ho notato che appena il livello si alza un pochino subito parte l'attacco nei confronti del padre - aveva detto l'avvocato Bisagna - e viene chiesto pubblicamente che le sorelle si dissocino dalle presunte condotte mafiose del padre".