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Maltempo: Daniele, il fango ha ucciso mio padre ma si può ripartire (2)
(AdnKronos) - Lavora in un supermercato, è volontario della protezione civile Croce Azzurra di Siano, appassionato di calcio e di Formula 1, ammette che "subito dopo la catastrofe è stato difficile ricominciare. La pioggia all'inizio mi faceva paura, ora non più. Mia mamma non si è mai scoraggiata e la fede mi hanno aiutato, ma in casa anche dopo 20 anni è difficile parlare di quello che è successo". Ancora adesso, secondo gli esperti, quella montagna dell'Agro Nocerino-Sarnese potrebbe tornare ad uccidere tra abusivismo, incuria e poca prevenzione. "Manca il senso civico, c'è un'assoluta mancanza di rispetto per l'ambiente. Non è la montagna che uccide, è quello che noi facciamo alla natura la causa", ammette il 28enne che dietro a uno sguardo sicuro e fiero cerca di nascondere un dolore che non lo lascia. "Lo Stato ci ha aiutato e posso solo ringraziare. Abbiamo ricevuto aiuto da tutti quelli che conoscevamo, e come testimoni di Geova la comunità ci è stata accanto. Io spero - conclude Daniele Bevini - che anche adesso nessuno, da Nord a Sud, venga lasciato solo".