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Giustizia: Ardita (Csm), da Procura europea rischi per autonomia (2)

AdnKronos

(AdnKronos) - "Inoltre tra i compiti di un collegio presieduto dal Procuratore capo europeo vi e’ anche quello di scrivere il testo delle ipotesi disciplinari funzionali", ricorda nel suo intervento al Csm il giudice Ardita. "La competenza della procura europea sembrerebbe marginale, poiché limitata agli interessi finanziari UE per violazioni superiori ai 10 milioni di euro, ma la sua competenza e’ “attraente” e la sua dimensione destinata ad ampliarsi, poiché estesa anche ai “reati relativi alla partecipazione a un’organizzazione criminale (2008/841/GAI), se l’attività criminosa dell’organizzazione è rivolta alla commissione di reati lesivi degli interessi finanziari dell’Unione; nonché di qualsiasi altro reato indissolubilmente connesso. E' facile prevedere che la sua competenza si allargherà a dismisura nel momento in cui soggetto investigato sarà la criminalità organizzata, specie se di tipo mafioso". Ardita ricorda poi che "Lo status giuridico proposto di appartenenti allo stesso ordine giudiziario non ci convince, poiché al PED - magistrato fortemente limitato nella sua autonomia - verrebbe corrisposto una ulteriore retribuzione pari almeno a quella percepita, che lo porterebbe ben al di la del trattamento previsto per il vertice della magistratura. Se una simile figura entrasse a regime con un approccio acritico del nostro autogoverno rischieremmo di fare entrare dalla finestra una figura ispirata alla gerarchia ed al controllo politico, o quanto meno ad autonomia limitata. E quando questa figura sarà dominante nel nostro sistema per competenze e visibilità, sarà un gioco da ragazzi ricondurre tutta la magistratura requirente al medesimo status". "Pur consapevoli del fatto che non possiamo modificare scelte adottate con strumenti normativi, dobbiamo pero' interloquire in modo non acritico col ministero, affinché nel delineare la normativa di adattamento ci si renda conto dei pericoli di spostamento di fatto del PM nell’orbita del controllo politico - spiega ancora Sebastiano Ardita - Ed in ogni caso, quando sarà necessario nominare questi procuratori delegati, occorrerà operare con la massima trasparenza, tenuto conto del grosso impatto giuridico ed economico delle scelte che si andranno a compiere. Per ciò che riguarda i criteri da adottare non mi sembrano convincenti quelli esposti nel parere che sembrerebbe privilegiare - in modo preclusivo per gli altri - coloro che hanno avuto esperienze internazionali, tagliando fuori la grande massa dei magistrati che con sacrificio e competenza hanno svolto il ruolo del PM. Vi dico subito che per me in quel ruolo il requisito principale dovrà essere l’indipendenza. Poi verranno gli altri". "E voi dovrete essere informati su tutto. Prima ancora che sulle scelte, sui criteri. Dovrete sapere le cose non dopo che le abbiamo fatte, ma prima che le proponiamo", conclude il giudice Ardita.