cronaca
Migranti: Fondazione Moressa, gli stranieri producono il 9% del Pil italiano (2)
(AdnKronos) - La situazione demografica. Nel 2050 la popolazione italiana non raggiungerà i 59 milioni perdendo rispetto alla situazione attuale il 3% degli abitanti. Il problema reale per la sostenibilità economica del paese è che a diminuire sarà la popolazione dai 15 ai 64 anni che subirà una contrazione di 7 milioni, mentre la popolazione con almeno 65 anni aumenterà di 6 milioni. Mantenendo lo stesso livello occupazionale del 2017 gli occupati diminuirebbero di quasi 4 milioni, mentre aumenterebbero i pensionati arrivando allo stesso numero degli occupati. A questo trend preoccupante va aggiunto il numero sempre crescente di italiani che stanno lasciando il paese; dal 2011 al 2017 il saldo migratorio è negativo e pari a -391 mila. Si tratta nella maggior parte di potenziali lavoratori che esportiamo all’estero; giovani ed istruiti. Nello stesso periodo nel nostro paese la popolazione straniera è cresciuta di 1,1 milioni senza contare le oltre 800 mila naturalizzazioni. Rispetto agli italiani gli stranieri sono più giovani ed il loro saldo naturale è positivo, per questo incidono sulla spesa pubblica solo con il 2,1%. L’impatto economico La presenza degli stranieri non ha modificato solo l’aspetto demografico, ma anche quello economico. Nel 2011 gli occupati stranieri erano pari al 9%, nel 2017 hanno raggiunto quota 10,5. Questi 2,4 milioni di occupati producono un valore aggiunto pari a 131 miliardi (8,7% del valore aggiunto nazionale). Si tratta prevalentemente di occupazione “complementare”: la maggior parte degli occupati stranieri svolge lavori poco qualificati (e quindi faticosi e poco retribuiti), mentre gli occupati italiani si collocano nelle professioni più qualificate. Non è da sottovalutare nemmeno l’apporto degli imprenditori stranieri che rappresentano il 9,2% del totale imprenditori, dato in crescita negli ultimi cinque anni del 16,3% in controtendenza con la diminuzione degli italiani (-6,4).