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Migranti: sindaco Partinico, aggressioni atto criminale, no alternativa a convivenza

AdnKronos

Palermo, 21 ago. (AdnKronos) - C'è "il disinteresse" dell'Europa che "deve aprire gli occhi e capire che l'Italia non può essere lasciata sola". Ma c'è anche un problema di linguaggio, che deve essere "misurato" perché le parole hanno "una potenza straordinaria, ma oggi abbiamo perso la capacità di capirlo". Maurizio De Luca, sindaco di Partinico dallo scorso giugno, non usa giri di parole. Le aggressioni a migranti che hanno portato il paese che amministra alla ribalta della cronaca nazionale sono "un atto da condannare senza se e senza ma -dice all'Adnkronos-. Prendiamo le distanze in maniera ferma e netta da questa violenza. Quando alla mancanza di buonsenso mi mescola l'ignoranza il risultato è un mix incontrollabile che porta ad atti criminali". Quello migratorio per il primo cittadino è un fenomeno che va governato ma che non può essere bloccato. "Basta guardare le proiezioni delle popolazioni per continente -dice- per accorgersi che in Europa c'è un'evidente decrescita a fronte del forte aumento della natalità dei Paesi del Sud del mondo. Non è follemente sciocco immaginare di fermare uno tsunami con il mocio? E' patetico oggi dire 'blocchiamo l'immigrazione'. Il punto è che dovremmo immaginare politiche di interazione completamente diverse. Solo così saremmo veramente lungimiranti". Insomma, avverte De Luca, "occorre ragionare su come governare il futuro insieme, non c'è alternativa. Possiamo litigare quanto vogliamo ma saremo costretti a stare insieme. Detto questo, però, nessuno può più permettersi di pensare che il fenomeno possa essere gestito dalla sola Italia. L'Europa tutta deve aprire gli occhi".