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Piena torrente in Calabria, 8 morti
Cosenza, 20 ago. (AdnKronos) - Torrente in piena travolge giovani escursionisti. Sarebbero 8 le vittime, quattro uomini e altrettante donne, morte mentre facevano rafting nel torrente Raganello, a Civita di Castrovillari, in provincia di Cosenza. Dodici invece i feriti, di questi cinque sono stati trasportati in ospedale. Sul posto i vigili del fuoco, la Protezione civile nazionale e il Soccorso Alpino che, twitta, ha salvato un bambino in ipotermia" che è stato portato all'ospedale di Cosenza. Continua, intanto, la ricerca di eventuali dispersi. L'ALBERGATORE, IMPOSSIBILE SAPERE NUMERO DISPERSI - "E' una immane tragedia" dice ancora scosso il proprietario del B&B 'La Locanda di Civita', a pochi chilometri dalle Gole del Raganello. "Al momento sono qui nella piazza di Civita che è piena di tutti i mezzi di soccorso possibili. Speriamo che il bilancio non peggiori. Il problema è che al momento non si sa il numero dei dispersi perché oltre ai turisti che si muovono con le guide, in molti si avventurano da soli". "In condizioni meteo normali il percorso alle Gole del Raganello lo possono fare anche i bambini, ma oggi c'è stato un forte temporale in alta quota, dove nasce il torrente. Gli anziani del paese di San Lorenzo mi hanno detto che ha fatto tanta acqua come non se ne vedeva da 50 anni e nel giro di una mezz'ora il livello del torrente è cresciuto a dismisura". L'AREA DELL'INCIDENTE- Le Gole del Raganello sono costituite da un canyon lungo circa 17 km, che parte dalla Sorgente della Lamia e raggiunge un'area attigua all'abitato di Civita di Castrovillari, dove sorge il caratteristico Ponte del Diavolo. Qui il corso del torrente Raganello diventa più regolare e scorre lungo una valle più aperta, che si mantiene tale fino alla foce. L'area, riserva naturale protetta del Parco Nazionale del Pollino al confine tra Calabria e Basilicata, è una delle mete più frequentate della regione per gli amanti del rafting e del canyoning. Il canyon del Raganello viene distinto dagli esperti in due parti: le Gole alte e le Gole basse. Le Gole alte o Gole di Barile si dipartono dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere la cosiddetta Scala di Barile, nei pressi dell'abitato di San Lorenzo Bellizzi, in un percorso di circa 9 km. La conformazione del torrente è molto accidentata. Le Gole basse, dalla zona Pietraponte, dove si erge il Ponte omonimo, un singolare macigno incastonato tra le pareti, raggiungono la zona sottostante lo spettacolare Ponte del Diavolo, nei pressi di Civita, in un percorso di circa 8 km. Il percorso è simile per conformazione a quello superiore, ma più difficoltoso da percorrere, data la maggiore quantità d'acqua del bacino e la presenza di punti maggiormente scoscesi e accidentati: la Forra d'Ilice, la Conca degli Oleandri, la Tetra Fenditura, la Frana Ciclopica.