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Aids: Zaia, in Veneto lo preveniamo e lo curiamo rete efficiente, nulla lasciato al caso (5)
(AdnKronos) - Nell’intero periodo di osservazione, il principale fattore di rischio per l’AIDS è rappresentato dai rapporti eterosessuali (dal 2001 sempre oltre il 40% dei casi). Per circa la metà di coloro che contraggono l’AIDS tramite rapporti eterosessuali od omosessuali, il periodo che intercorre tra il primo test effettuato per l’HIV e la diagnosi di AIDS è inferiore ai 6 mesi, mentre per l’84,7% dei tossicodipendenti il tempo trascorso tra test e diagnosi supera i 6 mesi. La terapia non è in grado di eradicare completamente il virus dell’HIV dall’organismo. Tuttavia, i farmaci attualmente disponibili consentono di tenere sotto controllo la replicazione del virus, preservando intatta la funzionalità del sistema immunitario. Questo consente di assicurare ai malati una qualità di vita abbastanza buona. La diagnosi precoce dell’infezione da HIV è quindi molto importante non solo per garantire cure tempestive ed efficaci alla persona affetta ma anche per evitare la diffusione dell’infezione ad altre persone. Una volta instaurata una terapia appropriata, invece, la contagiosità della malattia si riduce drasticamente, rendendo minimo il rischio di diffusione dell’infezione.