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Migranti: fermi Palermo, traffico da Balcani e falsi contratti di lavoro

AdnKronos

Palermo, 2 lug. (AdnKronos) - Trasportavano i migranti dai Balcani fino in Svizzera in auto o li facevano arrivare in Sicilia grazie a finti contratti di lavoro. E' uno dei retroscena dell'operazione dei carabinieri del Nucleo informativo di Palermo che ha portato al fermo di 17 persone, italiane e straniere. L'accusa a vario titolo è di associazione per delinquere a carattere transnazionale dedita al traffico di clandestini sulla tratta balcanica, al traffico di armi e al riciclaggio di danaro e preziosi. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura distrettuale antimafia. Le indagini, in particolare, hanno fatto luce sull'esistenza di due gruppi criminali dediti al favoreggiamento dell'ingresso clandestino in Italia e in altri Paesi dell'Unione europea di cittadini dell'area balcanica. La prima, diretta da un gruppo di kosovari, alcuni dei quali 'stanziali' nelle province di Como e Sondrio e altri in Svizzera, era formata da Arben Rexhepi, Driton Rexhepi, Xhemshit Vershevci, Ibraim Latifi detto Brraka e dagli italiani Jlenia Fele Arena, Franco Mapelli e Tiziano Moreno Mapelli. La seconda, la cui nascita è stata documentata 'in diretta', è risultata formata da Giuseppe Giangrosso, Dario Vitellaro, e dai macedoni Fatmir Ljatifi e Dzemilj Dzaferi. A capo dell'organizzazione dei kossovari c'era Arben Rexhepi. Era lui a reclutare in Kosovo i clandestini per avviarli, sulla rotta balcanica, verso l’Italia. Qui erano accolti da Driton Rexhepi, Xhemshit Vershevci, Franco Mapelli e Tiziano Moreno Mapelli, che in auto li conducevano verso il confine con la Svizzera. Latifi e Fele Arena, invece, si occupavano di far transitare clandestinamente i migranti in territorio elvetico.