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Corruzione: col. Russo, è humus per mafia, PA non scenda a patti

Palermo, 5 giu. (AdnKronos) - "È piena responsabilità, soprattutto di coloro che svolgono una funzione pubblica, rispettare le leggi e non piegarsi ai comodi patti di corruttela. Anche questo è un presupposto necessario per la disgregazione di quell’humus attraverso cui prolifera la cultura mafiosa. La corruzione è, oramai, il metodo più diffuso per infiltrare la res pubblica. È meno rischioso creare complici che vittime. Il controllo sulle pubbliche amministrazioni, sia dal punto di vista penale che della prevenzione, è e sarà uno dei punti cardine dell’attività del Comando provinciale". Lo ha detto il colonnello Stefano Russo, comandante provinciale dei carabinieri di Trapani, in occasione della cerimonia per il 204esimo anniversario di fondazione dell'Arma. "Ma ancora prima - ha proseguito - è compito fondamentale vigilare sui tentativi di condizionamento del voto. Ed è indispensabile porre l’attenzione su quelle lobby di potere che, legate o meno a Cosa nostra, provano, anch’esse, a condizionare la vita politica ed economico-imprenditoriale della nostra provincia. Le indagini, i procedimenti di prevenzione, i sequestri in genere, devono essere visti come un’opportunità per il territorio. Le amministrazioni giudiziarie e le gestioni commissariali hanno una grande responsabilità, ma devono essere sostenute e aiutate". Per il comandante provinciale, allora, sul fronte dei sequestri "l’importante azione svolta dalla magistratura e dalle forze dell’ordine nella provincia di Trapani, che ha consentito di sottrarre alla mafia beni per miliardi di euro, deve necessariamente essere seguita da un’opera quanto più rapida possibile di restituzione degli stessi alla collettività e allo sforzo, degli enti locali e dell’imprenditoria sana, di porre in essere iniziative che portino all’immissione di capitali leciti nell’economia, ormai da troppi anni dopata".