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Migranti: sbarchi fantasma di presunti jihadisti, tredici fermi in Sicilia (3)

(AdnKronos) - Le indagini, pertanto, "hanno disvelato un vero e proprio sistema illecito “transnazionale”, stabilmente operante tra la Tunisia e l’Italia, in cui ogni membro dell’organizzazione rivestiva un ruolo ben preciso, occupandosi dell’adescamento dei migranti, della raccolta e custodia delle somme di denaro dovute per il viaggio, della manutenzione e dell’approntamento dei natanti utilizzati per le traversate, della loro conduzione e, infine, del primo collocamento dei clandestini sulle coste siciliane, in luoghi nella disponibilità dell’organizzazione". Nel corso dell’indagine, è stato possibile ricostruire analiticamente l’organizzazione e l’esecuzione di 3 traversate, anche grazie alla stretta cooperazione tra gli investigatori e il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo, il quale ultimo, mediante il dispiegamento di un dispositivo composto da mezzi navali ed aerei, ha monitorato, in corso di svolgimento, le traversate e gli sbarchi dei migranti sulle coste trapanesi, riuscendo peraltro a bloccare sulla battigia, in un’azione coordinata con il GICO di Palermo e la Compagnia di Marsala, lo sbarco di 19 clandestini e a sequestrare oltre 4quintali di sigarette di contrabbando. Si ritiene che le sigarette contrabbandate, per lo più di marche estere siano state smerciate nei mercati rionali palermitani, al prezzo di non più di 3 euro a pacchetto, con guadagni per oltre 17 mila euro ogni quintale di “bionde” contrabbandato. L’organizzazione smantellata, con l’estate ormai alle porte, sarebbe stata in grado di compiere almeno due traversate alla settimana tra la Tunisia e l’Italia con introiti che ne avrebbero rafforzato l’operatività e la pericolosità sociale e criminale. I fermi "sono da inquadrarsi in una più ampia attività investigativa tendente a monitorare e contrastare il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina da parte di radicate e ben strutturate consorterie criminali di respiro internazionale, e fanno seguito all’originaria operazione “Scorpion fish”, perfezionata nell’estate del 2017, "che ha consentito di disarticolare un’altra pericolosa ed autonoma organizzazione delinquenziale, operante tra il trapanese e l’agrigentino, con l’arresto di 17 soggetti anch’essi di nazionalità tunisina ed italiana".