sicilia

Palermo: ragazzo cacciato da bar, 'vittima di ignoranza ma qui mi sento a casa' (2)

(AdnKronos) - Yacoub oggi non nasconde la sua amarezza. "Neppure un cane lo tratti così - dice -, se anche fossi entrato in quel bar a chiedere l'elemosina, e non lo stavo facendo, avrebbero potuto usare un tono diverso e allontanarmi con modi educati". In Italia Yacoub, che è un attivista di Amnesty International, è arrivato sette anni fa grazie al calcio. "Ho giocato in diverse squadre - racconta - poi quattro anni fa sono arrivato a Palermo e ho deciso di restarci. L'anno scorso ho smesso con il pallone, mi sono diplomato e quest'anno mi sono iscritto all'Università al corso di laurea di Scienze del Turismo". In città lui ha deciso di impegnarsi in prima persona sul fronte dell'accoglienza. "Insieme ai miei amici ho creato un'associazione 'Arte Migrante', un punto di incontro tra gente di tutto il mondo". Di episodi simili non era mai stato vittima, anche se, ammette, "mi è successo salendo sui mezzi pubblici di essere indicato e di sentire la gente dire: 'Vengono qui, si prendono 35 euro al giorno e ci rubano il lavoro, le donne, le case'. Non ho mai risposto. Inutile rispondere agli ignoranti, prima di parlare dovrebbero informarsi bene, ma spesso parlano per scaricare i propri problemi sui più deboli". Ma una cosa è un mezzo pubblico, per Yacoub un'altra è un bar in pieno centro. "Se hai un'attività commerciale non ti puoi comportare in questo modo. Non ho nulla contro il proprietario del locale, ma penso che dovrebbe formare adeguatamente il suo personale che con me si è comportato malissimo". Da Palermo, però, lui non vuole andare via. "Qui sono cresciuto, ho costruito amicizie e ho ricevuto tanto calore umano - conclude -. Non voglio scappare, sarebbe inutile. Bisogna, invece, restare e cercare di cambiare le cose, contribuire a modificare la mentalità della gente, battere la paura del diverso che spesso nasce solo dall'ignoranza e dalla mancanza di conoscenza".