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XMIA Corruzione: inquirenti, pm arrestato mercificava funzione giudiziaria
Palermo, 6 feb. (AdnKronos) - Il pm Giancarlo Longo, arrestato all'alba di oggi insieme con altre 14 persone, tra cui diversi avvocati, con l'accusa di corruzione, associazione a delinquere e falso, secondo gli inquirenti avrebbe "mercificato la funzione giudiziaria". Per gli investigatori, Longo, che di recente è stato trasferito dalla Procura di Siracusa a Napoli, avrebbe messo a disposizione la sua funzione "in cambio di denaro". Il tutto "per aiutare i clienti" di un avvocato siracusano, Piero Amara e un imprenditore, Giuseppe Calafiore. "Longo usava le prerogative a lui attribuite dall'ordinamento per curare interessi particolaristici e personali di terzi soggetti dietro remunerazione. Tali condotte vengono riscontrate a partire dal 2013 e perdurano sino ai primi mesi del 2017", dicono i magistrati che hanno ottenuto l'arresto di Longo. In particolare, il magistrato Longo, sempre secondo l'accusa, avrebbe ottenuto la somma di 80 mila euro in contanti, oltre ad alcune vacanze che sarebbero state offerte e a lui e alla sua famiglia. Il pm avrebbe creato un meccanismo di indagini cosiddette 'specchio'. In questo modo poteva venire a conoscenza di fascicoli altrimenti inaccessibili. In questo modo, per l'accusa, avrebbe "inquinato alcune indagini". Come quella coordinata dalla Procura di Milano che vedeva coinvolto l'amministratore delegato di Eni Claudio De Scalzi, rinviato a giudizio di recente.