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Mafia: pm trattativa, Ros non catturò Provenzano per rispettare patto trattativa
Palermo, 26 gen. (AdnKronos) - Il boss di Cosa nostra Bernardo Provenzano "non poteva essere catturato perché l'eventualità di una sua collaborazione avrebbe scoperto le carte sparigliato gli accordi e comportato per i Carabinieri del Ros la possibilità che il loro comportamento sciagurato e illecito venisse scoperto dall'autorità giudiziaria e dall'opinione pubblica". Lo ha detto il pm Nino Di Matteo, nel corso della sua requisitoria, tornando a parlare della mancata cattura del capomafia di Corleone nel 1995 a Mezzojuso, nel palermitano. Una vicenda per la quale il generale Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu sono stati assolti in via definitiva. Mori è adesso sotto processo per la trattativa tra Stato e mafia con l'accusa di minaccia a corpo politico dello Stato. "Questo era il motivo per il quale non poteva essere arrestato Bernardo Provenzano - dice ancora Di Matteo - il motivo per cui Mario Mori e Antonio Subranni, ai vertici del Ros, non potevano e non dovevano e non hanno voluto catturare Provenzano. Non perché potenzialmente corrotti, o intimiditi, o pregiudizialmente collusi con la mafia, ma perché preoccupati di rispettare il patto con l'ala moderata di Cosa nostra e di garantire la perpetuazione della segretezza di quell'accordo".