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Shoah: in Consiglio regionale veneto Romanin Jacur ricostruisce percorso antiebraismo (3)
(AdnKronos) - (Adnkronos) - “L’antigiudaismo cristiano, inoltre – ha spiegato il relatore – conosce la propria genesi con l’affermarsi del Cristianesimo, con la scrittura dei Vangeli, tra 70 e 130 anni dopo la morte di Gesù, che assurge a nuova ‘religio’ con Paolo di Tarso; così nasce il bisogno del Cristianesimo di affermarsi, distinguendosi dal ceppo originario; per farlo, la nuova religione doveva contrapporsi e screditare l’ebraismo tradizionale, negandone i precetti fondamentali, quali le regole alimentari, la circoncisione… ". "Ma l’antigiudaismo assume, nel corso della storia, anche connotazioni politiche e, soprattutto, razziali, nella concettualizzazione della ‘limpieza de sangre’ e nella conseguente Inquisizione. E, infine, l’antigiudaismo islamico: originariamente gli ebrei furono considerati da Maometto alleati e i Mussulmani accettavano le Antiche Scritture, compresa la figura dei Profeti, in primis quella di Gesù Cristo. Il problema sorse quando gli ebrei non vollero riconoscere Maometto come Profeta e non accettarono di convertirsi all’Islamismo, ingenerando così tra gli islamici un crescendo senza limiti dell’odio viscerale nei loro confronti”, ha spiegato. “L’antisemitismo – ha proseguito Jacur – fu coniato nel 1879 dal giornalista tedesco Wilhelm Marr, come concetto distintivo dell’odio e della discriminazione nei confronti degli ebrei, con l’utilizzo di forme di persecuzione, di mezzi di propaganda discriminatoria e di falsi stereotipi. Dal mio punto di vista, l’antisemitismo non è una semplice evoluzione dell’antigiudaismo, ma trae linfa vitale da diversi elementi convergenti: in primis, tra altri, l’emancipazione progressiva degli ebrei nelle diverse Nazioni europee, con l’uscita dai Ghetti, la parità civile loro concessa e la conseguente messa in discussione dei consolidati monopoli economici e delle posizioni di potere all’interno della società civile; quindi, la scomposizione della specie umana in razze biologicamente differenti e gerarchicamente diseguali, al fine di preservare lo status della nobiltà”.