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Al via requisitoria processo trattativa: "Da pezzi Stato mediazione occulta con Cosa nostra"

Palermo, 14 dic. (AdnKronos) - "Una parte importante e trasversale delle istituzioni, spinta da esigenze personali e politiche, egoistiche, spinta da ambizione di potere contrabbandata per ragioni di stato, ha cercato il dialogo con l'organizzazione mafiosa, sottotraccia, in maniera clandestina, una mediazione occulta. E ha fatto questo non solo con la violazione delle regole, ma con dei risultati devastanti". Inizia con queste parole la requisitoria del processo sulla trattativa tra Stato e mafia del pm Roberto Tartaglia, il più giovani del rappresentanti dell'accusa del processo che vede alla sbarra, tra gli altri l'ex Presidente del Senato Nicola Mancino, accusato di falsa testimonianza, ma anche il generale Mario Mori ed esponenti di Cosa nostra come Leoluca Bagarella, accusati di minaccia a corpo politico dello Stato. Presenti in aula, oltre al pm Tartaglia, anche i colleghi Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Vittorio Teresi. "I risultati di questa mediazione occulta - prosegue Tartaglia - sono stati la realizzazione dei desideri più antichi dei vertici di Cosa nostra nella fase che analizzeremo". "Quella Cosa nostra che cercava proprio quello - aggiunge il magistrato nell'avvio della requisitoria - che si muove con la violenza per cercare proprio quello, non la repressione ma la mediazione". "I processo che oggi concludiamo con la requisitoria - dice ancora il pm Tartaglia - ha presentato delle peculiarità rilevanti, che lo hanno segnato e condizionato fin dalla fase delle indagini preliminari, che ne hanno anche segnato in qualche misura questa lunga attività di istruzione dibattimentale e che quindi si riflettono sulla nostra illustrazione conclusiva".