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Caltanissetta: narcotizzano armiere e rubano pistola e munizioni, 4 arresti (2)
(AdnKronos) - Durante le perquisizioni effettuate nei momenti immediatamente successivi alla rapina, sono stati sequestrati gli indumenti utilizzati da Genifer Tortorici durante la rapina e un cellulare, che la donna aveva cercato di distruggere durante le fasi della perquisizione. Per la donna, che nei giorni successivi si presentò in questura dichiarando di essere in possesso della pistola rubata e di volerla usare proprio contro l'uomo, scattò il fermo e dopo un periodo di carcerazione preventiva di 9 mesi trasformato poi in arresti domiciliari, arrivò la condanna in primo grado. Le indagini, però, hanno consentito di individuare alcune complicità. Dagli accertamenti tecnici effettuati sul telefono della donna sono emersi una serie di messaggi whatsapp che, dicono gli inquirenti, certificavano "in maniera chiara la fase di pianificazione e di organizzazione della rapina". Catena Tortorici, infatti, avrebbe più volte invitato la sorella Genifer a fare avances all’armiere, a stordirlo con una bevanda narcotizzante e rubargli arma e munizioni, destinate a Checco Calandra. "I messaggi intercorsi con Calandra - spiegano ancora dalla Polizia -certificavano il ruolo d’ispiratore, mandante e organizzatore della rapina". Inoltre, l’analisi delle immagini estrapolate da telecamere vicine al luogo della rapina, i dati emersi dalla mole dei tabulati di cella e dei telefoni degli indagati ha consentito di stabilire che Tortorici si era fatta accompagnare dallo zio Rosario Nicosia nell’ultimo sopralluogo effettuato prima della rapina e che, durante il colpo, lo stesso Nicosia aveva svolto la funzione di 'palo' all’interno della sua auto, agevolando la fuga di Genifer Tortorici. Subito dopo il colpo la refurtiva era stata consegnata a Calandra.