cronaca
Addio prete, il funerale me lo faccio io
(AdnKronos Salute) - Siamo pronti per il funerale senza parroco. La carenza delle vocazioni, con più parroci che devono correre da una parrocchia all'altra, potrebbe mettere a rischio il rituale religioso per il caro estinto. Ma nessun allarme. Basterà fare un corso e anche un laico potrà tenere la cerimonia seguendo il desiderio del defunto e dei suoi congiunti. A fare da apripista è la Diocesi di Bolzano-Bressanone (la più grande del Paese per estensione: 500mila abitanti e 281 parrocchie) che ha lanciato il primo corso in Italia per guide alle liturgie funebri. Al posto del sacerdote, quindi, padri e madri di famiglia potranno celebrare le esequie dopo aver ottenuto 'il patentino' dalla Diocesi. "Saremo pronti tra un anno ora stiamo incontrando le persone nelle parrocchie - spiega all'Adnkronos Reinhard Demetz, direttore dell'Ufficio Pastorale Diocesi Bolzano-Bressanone - Il corso partirà con una ventina di persone per aver come base un buon gruppo. Si svolgerà in 16 incontri di un giorno distribuiti lungo un anno. Si rivolge a diaconi ma sopratutto ai laici. Si studierà la liturgia del funerale e poi tanto tempo dedicato alla pastorale del lutto con alcune questioni teologiche sul fine vita. L'idea - precisa Demetz - non è soltanto vado lì e celebro ma accompagno la famiglia nel momento della perdita. Nella diocesi abbiamo già 400 persone formate come guide per la celebrazione della parola in assenza dei presbiteri. Diciamo che il corso si rivolge a chi ha già una minima preparazione è una sorta di specializzazione". L'iniziativa della Diocesi di Bolzano-Bressano come è stata presa dal Vaticano? "Da Roma non ci hanno detto niente - chiarisce Demetz - è il vescovo che decide. Anche a Trento ci stanno pensando, magari potremmo essere un modello per altre diocesi". Secondo i dati della Conferenza episcopale italiana e dell’Istituto centrale per il Sostentamento del Clero: nelle 224 diocesi italiane le parrocchie sono 25.610, mentre i parroci 16.905. Mancano all'appello 8.705 sacerdoti. Tanti devono avere il dono dell'ubiquità: guidare due o tre parrocchie, ma spesso anche di più.Il direttore Demetz spiega come si è arrivati a questo corso. "Al Nord Italia c'è carenza di sacerdoti - racconta - e c'è bisogno di avere delle persone che possano sostituirli dove esiste già un carenza. Persone conosciute dalla comunità, indicate dalla parrocchia, in grado di accompagnare le famiglie durante il lutto e il funerale. Sono spesso 'over 50', sposate e con figli grandi, persone che hanno tempo da dedicare agli altri". La disciplina canonica universale prevede "che sia un vescovo, un presbitero o un diacono a presiedere la liturgia di commiato - nota il direttore - e chi lo fa al suo posto deve essere delegato e indicato dal vescovo". Il primo corso per guide alle liturgie funebri quanto costa? "Il corso è coperto dalla parrocchie - risponde il direttore - si viene iscritti dalla comunità di riferimento". C'è il rischio che al momento del funerale i parenti del defunto facciano marcia indietro non vedendo il prete? "La paura che si possano creare funerali di serie a e serie b c'è - risponde Demetz - Ma se non iniziamo ora a trovare delle soluzioni per la mancanza di sacerdoti ci ritroveremo senza nessuno. La parrocchia deve darsi un regolamento e un calendario. Così tutti sanno che quel giorno potrebbe non esserci il prete ma un laico. Evitando che si creino situazioni spiacevoli".