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Mafia: autista Falcone, Riina? Sbagliato clamore mediatico, silenzio per rispetto vittime
Palermo, 17 nov. (AdnKronos) - "Trovo che tutto questo clamore mediatico sia sbagliato. Doveva morire in silenzio, d'altra parte stiamo parlando di un delinquente. Ritengo che gli si stia dando troppo spazio, il silenzio sarebbe il modo migliore per rispettare le tante famiglie distrutte da quest'uomo". A dirlo all'Adnkronos è Giuseppe Costanza, l'autista del giudice Giovanni Falcone scampato alla strage di Capaci, in cui persero la vita anche Francesca Morvillo, moglie del magistrato antimafia, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. "Riina con la sua morte - aggiunge - porta con sé qualche nome e qualcuno potrebbe sentirsi sollevato". Per Costanza, infatti, il capo dei capi, era "il braccio armato di qualcuno che deve essere ancora individuato". Un politico? "Politici, colletti bianchi come li chiamava il giudice Falcone, affaristi...". Nei mesi scorsi il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha detto no sia il differimento della pena che alla detenzione domiciliare. "Non capisco perché a Riina avrebbe dovuto avere dei benefici, considerando anche il fatto che non si è mai pentito. Ha fatto il suo percorso, ha pagato per quello che ha fatto. Mi dispiace che è morto la punizione peggiore sarebbe stata quella di continuare a soffrire...".