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Sicilia: Crocetta scrive a dipendenti Regione, esco nudo dal Palazzo come sono entrato
Palermo, 3 nov. (AdnKronos) - "Mi sarebbe piaciuto venirvi a incontrare personalmente prima di lasciare la Presidenza della Regione, ma gli impegni di tutti i giorni e il senso del dovere mi obbligano fino all' ultimo giorno ad essere al lavoro per compiere gli atti ordinari del mio ufficio. Vi scrivo per ringraziarvi con sincerità per la collaborazione vera e leale che avete dato in questi 5 anni. Sono stati anni difficili, anni in cui la pesante eredità ricevuta ci ha obbligato a lavorare intensamente per rimettere a posto le cose". Inizia così, la lettera inviata ai dirigenti e ai dipendenti della Regione siciliana dal il Presidente uscente Rosario Crocetta. Una lettera lunga in cui dice che esce da Palazzo d'Orleans "nudo come sono entrato". "Siamo sulla buona strada, i conti della Regione sono in ordine, il PIL cresce, la macchina burocratica organizzativa ha avviato un processo di riorganizzazione positivo - scrive - Sono stati raggiunti risultati importanti in tanti settori a partire dall'utilizzo dei fondi europei dove non solo abbiamo registrato il completamento totale delle opere ma abbiamo avuto una percentuale di errore inferiore all'1%". "Sono stati avviati importanti processi di cambiamento ed è mutato soprattutto il rapporto fra il Governo e la burocrazia regionale con il pieno rispetto della legge Bassanini che assegna alla macchina amministrativa tutti i compiti di gestione e alla politica gli atti di indirizzo - prosegue Crocetta - In questi anni abbiamo totalmente applicato questi principi, non esercitando mai personalmente alcuna intromissione arbitraria all'interno del vostro lavoro. Abbiamo dato obiettivi e valutato risultati. Un metodo nuovo che all'inizio poteva essere visto confuso per disattenzione ma che dopo pochi mesi è divenuto chiaro quando rispetto all'obiettivo ho sempre chiesto di avere report e risultati". "Tutto ciò ha portato ad un nuovo modo di amministrare, attraverso il quale i dirigenti, i funzionari, gli impiegati non sono stati valutati per la loro appartenenza ma sulla base dei risultati che hanno raggiunto. Devo dirvi con sincerità che sono contento - dice ancora - Pensavo di non riuscire nell'impresa di fare funzionare la macchina burocratica e amministrativa, vittima del pregiudizio, dei luoghi comuni che spesso dall'esterno si hanno nei confronti della Pubblica Amministrazione. Ho imparato sinceramente ad apprezzarvi e a volervi bene, a stimare la serietà con la quale la maggior parte di voi svolge il proprio lavoro".