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Chiesa: arcivescovo Delpini a Seveso per 30 anni diaconato permanente

Milano, 13 ott. (AdnKronos) - Domani, sabato 14 ottobre, al Centro Pastorale di Seveso, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, parteciperà al convegno per il 30esimo anniversario della istituzione del diaconato permanente che ha reintrodotto nelle Chiesa questa antica figura. L’incontro inizierà alle 10. Sarà aperto da una relazione di monsignor Tullio Citrini su 'Un’immagine di diaconato, trent’anni dopo'. Proseguirà con le testimonianze di due diaconi, una moglie, un presbitero. Si concluderà alle 12.30 con l’intervento dell’arcivescovo. Voluto in Diocesi dall’allora arcivescovo di Milano, il cardinale Carlo Maria Martini, il diaconato permanente è un ministero che è stato guardato con crescente interesse dalla Chiesa ambrosiana. Oggi i diaconi ambrosiani sono 142, hanno un’età media di 63 anni (il più giovane ne ha 35 e il più anziano 84). La metà lavora e l’80% ha una famiglia. La stragrande maggioranza deve dunque conciliare gli impegni di una vita comune agli incarichi pastorali. I diaconi non presiedono la Messa, ma possono proclamare il Vangelo e fare l’omelia durante la celebrazione eucaristica. Non possono confessare, né amministrare il sacramento dell’unzione degli infermi ma hanno la facoltà di battezzare e di benedire le nozze. Generalmente si dedicano a servizi specifici all’interno della comunità ecclesiale a seconda della loro inclinazione: ad esempio animano le attività caritative o culturali, si occupano dell’assistenza ai malati o ai carcerati. Per diventare diaconi occorre conseguire la laurea triennale in scienze religiose presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano e concludere un percorso quinquennale di formazione scandito da due momenti pubblici presieduti dall’Arcivescovo: il rito di ammissione e, infine, di ordinazione.