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Giustizia: A&I contro circolare su Procure, contraria a principi costituzionali

Palermo, 10 ott. (AdnKronos) - "Il gruppo di Autonomia&Indipendenza ha appreso da dettagliate notizie giornalistiche dell'esistenza di una proposta volta a modificare in maniera significativa il contenuto della Circolare sulle Procure della Repubblica, proposta attualmente in discussione presso la VII Commissione del Csm. Sul tema osserva come il principio della autonomia del singolo magistrato e della sua sottoposizione soltanto alla legge rappresenti un cardine del nostro ordinamento non derogabile nemmeno dalla legge ordinaria". E' quanto scrive in una nota il gruppo di A&I dei magistrati. I magistrati ritengono "gravemente contraria ai principi costituzionali la decisione di negare al sostituto procuratore “la scelta sulla adozione finale dei provvedimenti istruttori e di definizione del fascicolo” - come si legge - considera parimenti grave e contraria allo spirito della Carta la possibilità di sottrarre al controllo degli organismi di autogoverno la revoca dell’assegnazione degli affari da parte del capo dell’ufficio in caso di dissenso rispetto alla opinione del sostituto; tanto più che di tali circostanze - dissenso e revoca - verrebbe a perdersi ogni traccia conoscibile ed ogni possibilità di controllo democratico". "Auspica che il metodo da utilizzare per giungere alla definizione del nuovo testo della circolare sia all'insegna di uno specifico confronto con la magistratura - dicono ancora i magistrati di Autonomia&Indipendenza - considera questa eventuale scelta consiliare in linea con il modello incentrato sull’accentramento e sulla gerarchia che si e’ fatto strada a partire dal varo del nuovo ordinamento giudiziario, e rispetto al quale si intende spegnere ogni voce dissenziente rispetto alle scelte dei capi degli uffici, eletti come unici interlocutori degli altri poteri e della politica" A&I "ritiene pericolosa la deriva autoritaria che verrebbe così a determinarsi rispetto alla quale le condizioni ingestibili di lavoro ed il potere di segnalazione disciplinare dei capi degli uffici rischiano di divenire strumenti di governo" e "ritiene infine particolarmente inopportuno che tale situazione venga a determinarsi al culmine di una stagione di nomine di capo ufficio, parte delle quali hanno suscitato polemiche e risentimenti da parte della base dei magistrati sino a provocare autentiche e palesi contestazioni delle scelte consiliari". Infine, A&I "considera grave il possibile assenso a tale progetto di normalizzazione della magistratura da parte dei componenti togati del CSM, richiamando l’attenzione dell’associazione magistrati e dei gruppi ai quali essi fanno riferimento".