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Neuromed, a Taormina meeting su recettori del glutammato
Roma, 4 ott. (AdnKronos Salute) - Circa 300 ricercatori in campo neurobiologico sono riuniti a Taormina per affrontare gli ultimi sviluppi e le prospettive terapeutiche offerte dagli studi sui recettori metabotropici del glutammato (mGlu). Il meeting si tiene in occasione del 'IX Congresso internazionale sui recettori metabotropici del glutammato', l'evento patrocinato dall'Irccs Neuromed di Pozzilli (Is) che dal 1993 si svolge a cadenza triennale. Il Congresso si concluderà il 6 ottobre. I recettori metabotropici per il glutammato, elementi cruciali nella trasmissione di segnali tra le cellule del sistema nervoso - spiegano gli specialisti Neuromed - sono considerati uno dei più promettenti bersagli verso i quali indirizzare terapie innovative contro diverse patologie neurologiche e psichiatriche, fino alle tossicodipendenze. L’acido glutammico - osservano - è infatti il principale neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso centrale, ed è fortemente coinvolto nei cosiddetti meccanismi di plasticità sinaptica, ovvero la capacità che le connessioni tra un neurone e l’altro hanno di adattarsi all’ambiente, la base dei meccanismi di apprendimento e memoria. "Questo meeting - dichiara Ferdinando Nicoletti, organizzatore del Congresso, responsabile del Laboratorio di Neurofarmacologia del Neuromed e professore ordinario di Farmacologia dell’Università La Sapienza Roma - rappresenta un aggiornamento di fondamentale importanza per lo studio dei meccanismi di base dei recettori mGlu in fisiologia e patologia e per lo sviluppo di farmaci innovativi di interesse neurologico e psichiatrico". Al centro di molte delle sessioni del Congresso - spiegano gli organizzatori - sarà la promessa di nuovi interventi farmacologici basati sui recettori mGlu, dal design iniziale agli studi preclinici fino alla sperimentazione clinica. Il simposio di apertura è stato dedicato ad un settore particolarmente promettente: l’optofarmacologia, cioè il controllo attraverso la luce di molecole ad azione farmacologica, applicata alle possibilità di intervento sui recettori mGlu. Il meeting proseguirà con sessioni dedicate allo studio delle caratteristiche strutturali e funzionali di questa categoria di recettori, con una particolare attenzione al loro ruolo nei meccanismi di apprendimento e di memoria. Le sessioni saranno dedicate alle nuove possibilità terapeutiche che i recettori mGlu offrono in diverse condizioni cliniche e patologie, come le tossicodipendenze, per poi approfondire patologie neurologiche come malattia di Alzheimer, depressione, schizofrenia, disturbi dello spettro autistico, malattia di Parkinson, dolore cronico, stress e ictus cerebrale. Lo sviluppo di nuovi farmaci mGlu sarà al centro di un simposio in cui i rappresentanti delle principali aziende farmaceutiche si confronteranno nello studio del 'design' molecolare e della validazione dei 'target' farmacologici. Ormai da anni le principali industrie farmaceutiche investono nello sviluppo di farmaci che interagiscono con i recettori mGlu - sottolineano gli esperti Neuromed - cercando di ottenere potenza e selettività della loro azione. I vari tipi di farmaci si comportano in modo diverso: gli agonisti ortosterici si sostituiscono al glutammato attivando i recettori; i modulatori allosterici positivi (Pam) amplificano l’azione del glutammato prodotto e rilasciato dalle cellule nervose; gli antagonisti competitivi spiazzano il glutammato dal sito di legame sui recettori mGlu impedendone l’azione; i modulatori allosterici negativi (Nam) inibiscono la funzione recettoriale interagendo con un sito diverso rispetto a quello occupato dal glutammato. "Il meeting è un vero crocevia internazionale tra le ricerche più avanzate e le possibili applicazioni cliniche - sottolinea Nicoletti, che nel 1986 ha contribuito alla scoperta degli mGlu - Le principali aziende farmaceutiche che investono nelle neuroscienze partecipano al ed inviano i loro ricercatori per la presentazione di dati sperimentali e clinici. Si tratta di un Congresso in cui la rappresentanza di studiosi stranieri eccede quella degli italiani, con una prevalenza di ricercatori di altissimo livello provenienti dagli Usa, Ue, Giappone, Cina, Corea e Australia".