Sardegna

Incendi: Oristano, solidarieta' agli allevatori colpiti dai roghi (2)

(Adnkronos) - "In settimana abbiamo consegnato l'ultimo carico di circa 600 quintali di fieno fra Laconi, Nurallao e Ghilarza", spiega su Facebook ringraziando gli "sconosciuti allevatori che hanno donato il fieno anche dalla lontana Gallura e Nurra e un grazie a tutti gli autotrasportatori, che hanno fatto i viaggi gratis. Adesso mentre la macchina pubblica tenta ancora di mettersi in moto comincio a raccogliere i soldi necessari ad acquistare il gregge distrutto all'allevatore di Samugheo". Si tratta dell'istituto 'de sa paradura', ovvero un istituto solidaristico che ha caratterizzato la storia e la civilta' sarda e, che ancora oggi, in forme differenti continua ad esistere. Scrive lo storico Francesco Casula che si tratta di sistemi "solidaristici e di forte unita': basti pensare a s'ajudu torrau (aiuto restituito, ndr) o a sa paradura (da parare, ricostruire, formare, ndr): costumanza che colpira' persino un viaggiatore e visitatore come Alberto Ferrero La Marmora", descritta nel suo volume 'Viaggio in Sardegna'. "Fra le usanze dei campagnuoli della Sardegna - scrive La Marmora, alcune sono degne di nota e sembrano risalire all'antichita' piu' remota : citeremo le seguenti. Ponidura o paradura - Quando un pastore ha subito qualche perdita e vuol rifare il suo gregge, l'usanza gli da' facolta' di fare quel che si dice la ponidura o paradura. Egli compie nel suo villaggio, e magari in quelli vicini, una vera questua. Ogni pastore gli da' almeno una bestia giovane, in modo che il danneggiato mette subito insieme un gregge d'un certo valore, senza contrarre alcun obbligo, all'infuori di quello di rendere lo stesso servizio a chi poi lo reclamasse da lui". (segue)