Cronaca

Sicilia: commissario Stato impugna ddl Antiparentopoli (3)

(Adnkronos) - Infatti, "non e' parimenti facilmente ravvisabile - si legge nell'impugnativa - il potenziale conflitto di interesse tra la carica di deputato e semplice funzionario di enti o societa' partecipate dalla Regione, non avendo il funzionario, a differenza del legale rappresentante e del dirigente, alcuna capacita' di determinare ed esprimere la volonta' ed orientare l'attivita' dell'ente presso il quale presta servizio nella generalita' dei casi". Inoltre per il commissario "analoga difficolta' interpretativa e conseguenti possibili valutazioni discrezionali" potrebbero derivare dalla locuzione 'enti di diritto privato cui la Regione partecipa'. Infine, secondo il prefetto Aronica le cause di ineleggibilita' introdotte dal ddl impugnato "si discostano dalla normativa vigente nel resto del territorio nazionale che limita le cause di ineleggibilita' o di incompatibilita' al fatto di ricoprire esclusivamente cariche direttive in enti pubblici o privati partecipati o controllati dalla Regione e, nel caso di societa', alla titolarita' di cariche direttive e non anche alla semplice qualita' di socio". Dunque, il legislatore siciliano, spiega il prefetto Aronica, dovrebbe dimostrare che "le introdotte difformita' di trattamento rispetto alla legislazione nazionale, corrispondano a peculiari condizioni locali non esistenti nel rimanente territorio nazionale e che giustifichino una disciplina difforme da quella vigente nel resto del Paese in materia di diritti fondamentali del cittadino". Ma allo stato attuale, conclude il commissario, non ci sono motivi tali da giustificare una disciplina difforme da quella nazionale.