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Immigrati: Coisp, Gradisca d'Isonzo e' diventata prigione per poliziotti

Roma, 18 ago. - (Adnkronos) - "Quanto e' accaduto e sta accadendo in questi giorni al Cie di Gradisca d'Isonzo conferma, ancora una volta, la volonta' di scaricare sulle spalle dei poliziotti italiani le inefficienze causate dall'assenza anche di quel minimo vitale di necessaria programmazione e organizzazione, indispensabile per qualsiasi tipo di servizio di sicurezza pubblica. La struttura di Gradisca d'Isonzo, che gia' ospitava un Cara e un Cie e' stata, per decreto, ulteriormente gratificata dall'istituzione di un Cda a cui vengono fatti affluire parte delle centinaia di immigrati che sbarcano sulle coste italiane". Lo sottolinea in una nota il Coisp. "Per soddisfare questo incremento numerico (nell'ordine di centinaia di persone) non e' stato previsto alcun adeguamento nel numero del personale ad esso adibito, il quale si trova a fronteggiare ogni sorta di emergenza in evidente inferiorita' numerica - aggiunge - Cio' si traduce in uno continuo adeguamento delle regole ai desideri e volonta' degli ospiti i quali, ovviamente, trovano la solidarieta' immediata di singoli esponenti politici a caccia di visibilita' mediatica anche quando gli ospiti aggrediscono, tentano la fuga, distruggono locali, usano le suppellettili come armi e cosi' via". "L'esempio del Cie/Cara/Cda di Gorizia - prosegue il Coisp - e' emblematico di quanto l'assenza di programmazione sia fatta ricadere sulle spalle dei colleghi che si trovano, giocoforza a dovere lavorare in condizioni disastrose in un perenne stato di emergenza, come piu' volte denunciate dal Coisp che ha, da solo e per primo e piu' volte, visitato ogni Centro per l'immigrazione italiano. Questa segreteria nazionale pretende che la salvaguardia dell'incolumita' fisica e giuridica degli operatori di Polizia sia garantita con azioni concrete che questo Dipartimento deve decidere e mettere in pratica da oggi".