Sicilia
Immigrati: sindaco Lampedusa, chiedero' incontro a Letta, serve impegno Governo
Palermo, 14 ago. - (Adnkronos) - "Dopo la pausa estiva chiedero' un incontro al premier Letta per capire se questo Esecutivo ha in mente di programmare una risposta a lungo termine al fenomeno migratorio, perche' le soluzioni emergenziali non servono. I Comuni non possono essere lasciati da soli e serve un impegno del Governo". A dirlo all'Adnkronos e' il sindaco di Lampedusa (Agrigento), Giusi Nicolini, che si dice "vicina" al primo cittadino di Siracusa, Giancarlo Garozzo. Il sindaco della cittadina aretusea, infatti, nei giorni scorsi ha scritto al premier per chiedere di mettere in campo "strumenti efficaci, di natura eccezionale e straordinaria, senza i quali si rischia un vero e proprio stato di assedio del quale la nostra citta' uscira' esageratamente penalizzata". "Comprendo perfettamente le sue difficolta' - prosegue Nicolini -. Oggi tra le rotte dei barconi ci sono anche la costa siracusana e quella calabra. A Lampedusa possiamo contare su un sistema di accoglienza e soccorso che funziona, nonostante la struttura di contrada Imbriacola abbia una capienza di 250 posti a fronte degli 800 originali ed abbia ancora due padiglioni inutilizzabili dopo l'incendio degli anni scorsi. Trovo strano - dice ancora - che un Paese come l'Italia, che si affaccia sul mar Mediterraneo, un mare attraversato da guerre e da crisi, non si sia ancora attrezzato per il primo soccorso dei migranti e non abbia una rete di accoglienza diffusa su tutto il suo territorio". Per il primo cittadino di Lampedusa fronteggiare gli sbarchi richiede "uno sforzo organizzativo che non puo' essere lasciato ai Comuni, che versano in una situazione disastrosa, anche a seguito dei tagli ai trasferimenti regionali e statali". Occorre, allora, "attrezzare, anche attraverso la Protezione civile, dei campi per la prima accoglienza, rafforzare i presidi ospedalieri e sostenere gli Enti locali". "Vorrei dire al premier Letta - conclude Nicolini - di sederci attorno ad un tavolo, insieme all'Anci e a tutti i soggetti interessati dal fenomeno per mettere in moto una seria programmazione di accoglienza di questi profughi e un sistema stabile che sia dignitoso e degno di un paese civile".