Lombardia
Caso Garlasco: famiglia Poggi spera, nuovo processo per Alberto/Adnkronos (2)
(Adnkronos) - Il 23 febbraio 2009 comincia l'udienza preliminare davanti al gup di Vigevano Stefano Vitelli. I legali di Stasi scelgono il rito abbreviato, ma il processo lampo si 'complica': il giudice dispone ulteriori accertamenti per sopperire ad "alcune significative incompletezze d'indagine". Nella battaglia processuale finiscono il computer dell'imputato, l'orario della morte e la perizia sulle macchie di sangue presenti nella villetta di via Pascoli. L'accusa chiede la condanna a 30 anni di reclusione. Le scarpe 'immacolate', i pedali della sua bicicletta con tracce ematiche della vittima, le sue impronte miste al Dna di Chiara trovate sull'erogatore del sapone nel bagno dove l'assassino si pulisce, l'assenza di un alibi e una serie di dettagli sul ritrovamento della vittima, lo rendono colpevole. "Non ci sono arma, movente, solo indizi discordanti, ho paura di una giustizia penale che costruisce prima i colpevoli e poi le prove", ribatte in aula Angela Giarda, che guida il pool di difensori. Alberto poteva camminare sul pavimento della villetta senza sporcarsi le scarpe, il pc portatile 'compromesso' dagli accessi degli investigatori rende credibile il suo alibi, la traccia sui pedali della bici e sul dispenser non mettono d'accordo gli esperti. Il 17 dicembre arriva per Alberto la prima assoluzione. (segue)