Cronaca

Caldo: l'angiologo, aumenta rischio trombosi acute e flebiti

Roma, 9 ago. (Adnkronos Salute) - In estate il grande caldo, e soprattutto la forte umidita', sono una minaccia per molti, ma soprattutto per chi soffre di problemi vascolari. Trombosi acute e flebiti sono i maggiori rischi che si possono correre. A mettere in guardia e' Giancarlo Accarino, direttore della Chirurgia vascolare ed endovascolare dell'azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno, che spiega all'Adnkronos Salute come evitare situazioni di rischio. "Dal punto di vista venoso - sottolinea Accarino - il grande caldo induce vaso-dilatazione, quindi rigonfiamento di tutte le vene. E si ha un ristagno, soprattutto a carico degli arti inferiori, nelle persone che hanno una insufficienza venosa; questo comporta gonfiore e la visibilita' maggiore di tutte le vene. La situazione - avverte l'esperto - peggiora dove l'umidita' e' piu' forte". "Dal punto di vista generale, poi - continua lo specialista - abbiamo la perdita di liquidi con la sudorazione, che avviene a discapito della componente liquida del sangue. Quindi aumenta la concentrazione dei globuli rossi e dunque si accentuano i rischi di possibile coagulazione all'interno dei vasi. Percio' persone che hanno patologie arteriose, come placche, corrono il rischio di avere trombosi acute; mentre le persone con problemi venosi possono avere l'insorgenza di flebiti. Questi, dunque, sono i rischi maggiori dovuti alla disidratazione e alla dilatazione periferica". (segue)