Lombardia

Fonsai: Ligresti presentano il conto, pronti a 'chiedere' 45 mln a Nagel

Milano, 5 ago. (Adnkronos) - Un patto tra gentiluomini e come tale da onorare. I Ligresti, secondo quanto apprende l'Adnkronos da fonti giudiziarie, presentano il 'conto' e chiedono che quel papello da 45 milioni di euro siglato dall'ad di Mediobanca Alberto Nagel sia considerato valido. Un contratto da rispettare e da considerare come patrimonio quando domani il Tribunale civile di Milano sara' chiamato a valutare la fondatezza dell'azione di responsabilita' da 245 milioni promossa dal commissario ad acta nominato dall'Isvap, Matteo Caratozzolo. Il giudice di Milano dovra' valutare la "plausibilita' della pretesa di Fonsai" nei confronti di Ligresti ed ex vertici, "la probabilita' o meno" che i Ligresti 'disperdano' i propri beni in modo tale da lasciare a bocca asciutta i creditori e "la consistenza del patrimonio" dei Ligresti i quali, ovviamente, non hanno alcun interesse a sottovalutare i propri beni e diritti, "anche in relazione a loro eventuali pretese verso terzi". E in questo senso si inserisce anche la questione dei 'desiderata', ossia i 45 milioni di controvalore delle azioni Premafin della famiglia, la garanzia di un ruolo manageriale per Paolo in una societa' svizzera di Fondiaria, soldi su una banca di Montecarlo per Giulia e una buonuscita per Jonella chiesti come 'risarcimento' per farsi da parte. Un accordo che ora i Ligresti rivendicano come 'garanzia' per poter evitare il sequestro conservativo. Un 'papello' siglato tra Nagel e Salvatore Ligresti il 17 maggio 2012, concesso per un "gesto di compassione" nei confronti dell'Ingegnere e su cui Mediobanca ha sempre rifiutato ogni addebito. Un "impegno tra gentiluomini" lo defini' Salvatore Ligresti, che di fatto porto' all'iscrizione nel registro degli indagati dell'ad di Piazzetta Cuccia. Quel foglio di carta domani torna al centro di un nuovo capitolo giudiziario che vede i Ligresti doversi difendere da un'azione di responsabilita'. Una prima azione, dopo quella da 32 milioni di euro approvata pochi giorni fa e che rischia di far lievitare il conto per Salvatore e figli.