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Omicidio Garlasco: Amodio, ingiustizia da overdose di rimasticatura di indizi

Milano, 14 dic. - (AdnKronos) - "E' un'ingiustizia da overdose di rimasticatura degli indizi". E' quasi una 'condanna' alla condanna inflitta ad Alberto Stasi per la morte di Chiara Poggi, quella che pronuncia Ennio Amodio, tra i penalisti più noti in Italia, docente e presidente dell'Aspp, l'associazione fra gli studiosi del processo penale intitolato a Gian Domenico Pisapia. Studioso di diritto, tra gli esperti che hanno scritto la riforma del codice di procedura penale nell'89, avvocato di fama, i suoi giudizi hanno un peso particolare quando si tratta di giustizia. All'Adnkronos, Amodio consegna una valutazione severa sull'ultima parola pronunciata dalla Cassazione su Stasi. "Dopo il filtro della sentenza di primo grado e la nuova pesatura con la bilancia della Corte d' appello con una duplice assoluzione -sottolinea- l'assenza di macchie di sangue sulle scarpe di Alberto, le tracce sui pedali della bicicletta e l'ispezione del computer non dovevano essere sottoposte ad ulteriori valutazioni in altri tre diversi giudizi come se fosse necessario cercare ad ogni costo la conferma di una inconcepibile presunzione di colpevolezza". Ma c'è di più. Amodio spiega perché Alberto Stasi dovrà presto subire, oltre il danno, anche la beffa. "Questo vizio di fondo della condanna per il delitto di Garlasco è stato ora riconosciuto dal nostro Parlamento che, in un disegno di legge approvato il 23 settembre scorso dalla Camera dei deputati ed ora all'esame del Senato, delega il Governo -riporta il penalista- ad escludere che il ricorso in Cassazione possa essere proposto al fine di far rivalutare la persuasività degli indizi attraverso il difetto di motivazione quando l'imputato e' già stato assolto due volte".