cronaca
Casa: Lombardia riforma servizi abitativi, 5 anni residenza per un alloggio
Milano, 6 nov. (AdnKronos) - Cinque anni di residenza come prerequisito per l'assegnazione di un alloggio popolare; l'istituzione di un sistema di accreditamento per cui i servizi abitativi potranno essere forniti anche da operatori accreditati; un nuovo sistema di canoni e controlli; l'accesso ai servizi abitativi pubblici dei nuclei familiari in condizioni di indigenza attraverso la presa in carico da parte dei servizi sociali comunali; la previsione di un contributo regionale di solidarieta' e l'istituzione di Agenzie per la casa. Sono queste alcune delle novità introdotte dal progetto di legge sui servizi abitativi, approvato dalla giunta regionale della Lombardia su proposta del vice presidente e assessore alla Casa, Fabrizio Sala e che ha una dotazione di circa 350 milioni di euro. "E' una legge di riforma globale dei servizi abitativi, non più una legge sulla casa, ed è una norma che si aggiunge a quella che ha riformato le Aler, portandole da 13 a 5, consentendoci cosi' di completare il panorama normativo per migliorare il settore", ha spiegato Sala. Il vice presidente si è detto "profondamente convinto" della necessita' di una riforma globale, visto che "oggi ancora 56mila Lombardi si trovano in graduatoria per un alloggio pubblico". L'istituto dell'accreditamento prevederà che anche i privati potranno entrare nel meccanismo del settore. "E' difficile - ha detto Sala - ma vogliamo guardare avanti, 10-15 anni almeno, perché, da una parte, abbiamo un numero notevole di alloggi privati sfitti e dall'altra tantissime persone che cercano un'abitazione". Le agenzie della casa, invece, faranno da punto di incontro fra domanda e offerta, "ma dovranno anche fornire tutte le informazioni a chi cerca un alloggio sociale".