cronaca

Lombardia: Garavaglia, sono indagato per una telefonata che rifarei

Milano, 19 ott. (AdnKronos) - "Il fatto che mi coinvolge in questa indagine è semplicemente questo: un giorno sono venuti a trovarmi a casa dei volontari di questa associazione e mi portano una lettera protocollata in Regione, dunque una lettera che c'era già, e non sapendone niente io come mia abitudine mi muovo subito chiamando l'assessore competente ovvero quello alla sanità. Tutto qui, sono indagato per turbativa d'asta per aver fatto una semplice telefonata". Così l'assessore all'Economia, Crescita e Semplificazione della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di TeleLombardia 'Orario continuato', commenta il proprio coinvolgimento nell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex assessore lombardo alla Sanità e vicepresidente della Regione Mario Mantovani. "Di cose del genere - prosegue Garavaglia - ne faccio decine al giorno, per cui per me la cosa finisce qui e sono assolutamente sereno. Ho la massima fiducia, perché è una roba da niente e sono finito in questo calderone per una semplice telefonata che non ha nulla di negativo o sbagliato. Dal punto di vista giudiziario prendo questo avviso di garanzia che ho ricevuto per quello che è, ovvero come un atto di tutela nei miei confronti". "Tornando indietro - ha proseguito Garavaglia - rifarei quella telefonata, la rifarei per forza, perché il compito di un politico è risolvere i problemi che mi vengono sottoposti e quindi segnalarli a chi ha la competenza in quel settore, altrimenti chiudiamo la politica e si mette un computer al nostro posto. Lo rifarei, altrimenti è finita e significa che non ha più senso fare politica, non ha più senso fare le elezioni e via dicendo". "L'arresto di Mantovani e di altre due persone? - ha continuato Garavaglia - umanamente fa male vedere delle persone in carcere, si tratta di una misura molto forte, soprattutto dopo un anno dai fatti contestati, ma ovviamente nel merito non posso dire nulla. Il dato certo è che non c'è nulla che riguardi l'attività della Regione, non c'è nulla che riguardi la Regione Lombardia in questa vicenda". Per l'assessore, la mozione di sfiducia è una "partita già chiusa in partenza. La settimana scorsa c'è stata una riunione di maggioranza dove tutti hanno sottoscritto un documento di fiducia e sostegno verso il presidente Maroni e di rilancio della l'attività politica della Regione Lombardia, per cui questa mozione nasce già morta".