Campania

Droga: maxisequestro in Spagna, barca a vela proveniva da Venezuela

Napoli, 25 lug. - (Adnkronos) - In due su una barca a vela di 11 metri, con quasi 700 kg di cocaina purissima nascosta in un incavo ricavato nello scafo. E un terzo uomo ad attenderli in Spagna, pronto a dare una mano nello scarico della merce pronta a essere trasferita 'a pioggia' in tutta Italia. Ma gli uomini della polizia italiana e della Brigata Central de Crimen Organizado (Udyco) spagnola li hanno bloccati, dopo un'attenta osservazione delle loro mosse, nel piccolo porto di Aguillas, nella provincia spagnola della Murcia. Uno dei due navigatori fermati è italiano, originario di Castellammare di Stabia che vive in provincia di Perugia, evidentemente ottimo marinaio; gli altri due sono spagnoli. Ma siamo solo al primo atto di una lunga indagine, spiega il capo della Squadra Mobile di Napoli Fausto Lamparelli che ha incontrato oggi la stampa in Questura: "La Direzione distrettuale antimafia di Napoli sta compiendo approfondimenti per stabilire la rotta della droga, che riteniamo fosse diretta in Italia e, venduta al dettaglio, avrebbe prodotto profitti per 115 milioni di euro", dice Lamparelli sottolineando come "non si possa escludere il collegamento con il crimine organizzato, per la quantità di droga trasportata e per le modalità". Il viaggio era iniziato a Napoli, dove la barca 'Scugnizza' era salpata a febbraio; in Venezuela si suppone sia stata caricata la droga a bordo e da lì la barca ha fatto rotta per la Spagna. Il tutto è in fase di accertamento "ma è evidente - aggiunge Lamparelli - che parte dell'organizzazione si trova in Spagna e ha contatti con il Sudamerica". Di sicuro i tre arrestati "non erano sprovveduti" e potrebbero aver già compiuto viaggi del genere in passato. Anche su questo i magistrati della Dda stanno indagando.