Lombardia

Sanita': donazione beni dismessi, braccio di ferro Regione Lombardia-Biteb (2)

(Adnkronos Salute) - Diversa la posizione della Regione: "Ad oggi - si legge nel documento al vaglio della Commissione - la legge del 2001 risulta di complessa e difficile applicazione, in quanto farraginosa nel percorso, molto di dettaglio e con vincoli procedurali di fatto non più attuali. Si è evinto inoltre dall'esperienza passata che in molte situazioni non è vantaggioso essere obbligati a destinare tutti i beni ai Paesi in via di sviluppo". Intanto "da più parti pervengono richieste di accesso al patrimonio mobiliare dismesso delle strutture socio-sanitarie, espresse da enti e istituzioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali del territorio lombardo, per rispondere alle numerose esigenze benefiche che a vario titolo emergono sia nella Regione che nel territorio nazionale". Per il Dg della Sanità lombarda Walter Bergamaschi, intervenuto oggi in Commissione III, è necessario "rendere ancora più efficiente" il sistema. I numeri in ballo non sono da poco: basti considerare un caso recente, quello dell'ospedale 'Papa Giovanni XXIII' di Bergamo, sul quale al momento è aperto un tavolo ad hoc. L'azienda ospedaliera, con il trasloco dalla vecchia sede dei Riuniti al nuovo ospedale, si è trovata con una mole enorme di beni da dismettere. Nel pacchetto 'usato' figurano elettrobisturi, elettrocardiografi, ecografi, strumenti per radiografie, e almeno 15 sale operatorie complete, una sala di emodinamica, una radiologia comprensiva di una Tac, una terapia pediatrica intensiva, due sale parto complete delle diverse attrezzature. "A Bergamo sono presenti attualmente 1.250 apparecchiature biomediche e 8.600 arredi ospedalieri. Anche qui si rischia di mandare in fumo un grande lavoro messo in piedi finora", avverte. Ma fra il Biteb e la Regione c'è discordanza anche sui risultati ottenuti: la legge del 2001 e il sistema avviato, spiega Bergamaschi, "ha portato a risultati non pienamente soddisfacenti nell'incontro fra domanda e offerta". In 6 anni (dal 2008 al 2013), secondo i dati ricavati dalla direzione generale Sanità, risultano 21 mila beni assegnati, "ma 19 mila di questi sono perlopiù vestiario e beni di facile trasportabilità, 2 mila gli arredi e solo 812 le attrezzature mediche (dismesse perché ammortate), di cui 184 letti. In generale ci si è concentrati su beni di scarso valore", a fronte di una spesa di "250 mila euro l'anno per la gestione del sistema". (segue)