Lombardia

Chiesa: Arciv. Torino a sacerdoti, ritrovare slancio nel predicare Vangelo

Torino, 17 apr. - (Adnkronos) - "Ritrovare slancio ed entusiasmo nel predicare il Vangelo a tutti ed ovunque, senza lasciarci fermare da barriere umane e culturali, di tempo o di luogo". E' l'invito che l'Arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha rivolto oggi ai sacerdoti durante l'omelia per la messa crismale celebrata oggi in Duomo sollecitandoli ad "accompagnare l'annuncio con la testimonianza della vita:  i nostri occhi devono  aver visto, i nostri orecchi ascoltato e il nostro cuore contemplato il Verbo della vita, Cristo Signore. Perciò siamo prima discepoli, e poi maestri, immersi nella comunione con Lui per attrarre alla stessa fonte ogni uomo, al quale lo annunciamo e lo mostriamo". "La fede del sacerdote, vissuta con riconoscenza, è dunque decisiva per la comunione nella Chiesa la cura della propria fede sta al primo posto se vogliamo rendere efficace la predicazione e comunicare non noi stessi, ma Cristo", ha aggiunto Nosiglia rilevando che "ogni sacerdote è chiamato a questa testimonianza di prova nella sofferenza morale e a volte anche fisica  che scoraggia  e abbatte  e lo conduce a forme di isolamento esistenziale che aggrava ancora di piu' la sua condizione". "Queste esperienze  tuttavia sono un balsamo di verità e di vita vera che ci permettono di esercitare  quella compassione-misericordia che  è oggi, nel nostro ministero, particolarmente esigita, soprattutto nei confronti di tante persone sottoposte a difficoltà morali, fisiche e sociali che ci chiedono aiuto e  sostegno", ha proseguito l'Arcivescovo di Torino riconoscendo che "conciliare l'amore all'uomo e la fedeltà al Vangelo non è sempre facile, anzi a volte ci sembra impossibile, ed allora scivoliamo facilmente nel compromesso, che rischia di stemperare la forza alternativa della parola di Dio e che genera assuefazione alle proprie debolezze. Il ministero della compassione deve trovare il suo cuore nel sacrificio per i peccati offerto per se stessi, come presbiteri, e per il popolo", ha concluso.