Lazio

Camorra: Di Cesare (Caponnetto), caso Fondi non e' chiuso, pax mafiosa sta saltando (2)

(Adnkronos) - "Siamo partiti, molti anni fa, da una nota dei carabinieri di Cefalù (Pa) - racconta il segretario spiegando il contributo alle indagini sul Mof, fornito con le intuizioni dell'associazione - in cui si parlava di un incontro in una villa di Fondi di una persona in odor di mafia, tra elementi di spicco della camorra campana e Cosa Nostra. Questo fatto ci ha portati a pensare che su Fondi, ci fosse stata una saldatura tra le varie composizioni criminali. Il passo successivo è stato evidenziare che un'azienda si occupava in particolare dei trasporti da Fondi (Lt) a Gela (Ct). Così esternammo queste condiserazioni agli inquirenti". "Comunque, siamo solo all'inizio di un processo di individuazione di questa presenza a Fondi, come nel Sud Pontino - spiega ancora Di Cesare - perchè purtroppo bisogna lamentare una certa lentezza da parte degli organismi istituzionali, che non hanno prestato abbastanza attenzione fino all'arrivo a Roma del procuratore Pignatone, del vice Prestipino, del colonnello dei carabinieri Russo e dl capo della squadra mobile, Cortese. Proprio per questo, stiamo facendo una continua richiesta di un rafforzamento dei presidi delle forze di polizia, dei tribunali, delle procure, perché nel Lazio i ritardi sono notevoli. Basta considerare che, fino a qualche anno fa, il tribunale di Roma, non ha mai emesso una condanna in tema di 416 bis, neanche per i componenti della 'banda della Magliana'. E' inquietante, così come sapere che sia ' un fatto culturale, per cui se c'è un clima negazionista, la giurisprudenza si adegua', come sostenuto da Otello Lupacchini, sostituto procuratore generale della Corte d'Appello". (segue)