Lombardia

Bpm: ex dirigente, Berlusconi verso' oltre 2mln euro a Dell'Utri

Milano, 3 apr. (Adnkronos) - L'ex premier Silvio Berlusconi verò a Bpm oltre 2mln di euro per conto dell'ex senatore Marcello Dell'Utri. E' quanto emerge nel verbale di Ruggero Sarcina, ex direttore dell'agenzia Bpm in piazza Meda a Milano sentito in procura il 27 maggio 2013, e contenuta nei faldoni della chiusura dell'inchiesta sulla popolare e su Massimo Ponzellini. Nel corso del 2010, l'allora presidente Ponzellini "mi riferì che avrei dovuto proporre a beneficio del senatore Dell'Utri una linea di credito temporanea a sei mesi, al momento non ricordo se di euro 500.000 o 1 milioni di euro, che sarebbe stata rimborsata alla scadenza mediante l'accredito di dividendi azionari", racconta. Il fido "fu interamente utilizzato e ricordo che la scadenza dello stesso fu prorogata più volte. Gli attesi dividendi azionari non arrivarono mai e il fido fu rimborsato grazie all'accredito, mi sembra di ricordare a cavallo tra il 2010 e il 2011, di un bonifico ordinato da Silvio Berlusconi dell'importo di circa 2 milioni di euro, se ricordo bene, con causale 'prestito infruttifero'". Dal racconto dell'ex dipendente, emerge anche che a quel bonifico "seguì, a distanza di qualche settimana, un altro bonifico disposto sempre da Silvio Berlusconi con la stessa causale, anche questo per un importo molto rilevante". Presunti finanziamenti facili, con un iter considerato "anomalo" da Sarcina, riguardano anche il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà attraverso le società Amministrazione Servizi, Società generale di costruzioni e Roly; l'esponente di Forza Italia Daniela Santanchè con le due srl Visibilia e Visibilia 2 e Lorenzo Gorgoni, ex presidente del Cda di Banca 121 e attuale membro del consiglio di amministrazione di Mps. Quest'ultima operazione riguardava l'apertura di un conto corrente intestato a Gorgoni e alla sorella Antonia "con l'apertura di un fido personale di conto corrente dell'importo di 20 milioni di euro". Nel marzo 2011 la banca decide il trasferimento di Sarcina alla direzione dell'agenzia in piazzale Loreto, "equivaleva a una degradazione che ho ritenuto umiliante", e nel maggio 2011 "ho preferito lasciare la banca", conclude.