Cronaca
Firenze: venerdi' convegno su Cesare Guasti, letterato ed archivista (2)
(Adnkronos) - Nato a Prato il 4 settembre 1822, in un ambiente familiare molto religioso, da cui trarrà una profonda spiritualità cristiana, Cesare Guasti studiò nel collegio Cicognini e dal 1840 dovette lasciare gli studi per collaborare nella tipografia paterna come correttore di bozze; nel 1842 si farà terziario francescano. Nel 1848 Guasti accolse inizialmente con favore il movimento risorgimentale, salvo allontanarsene quando l'iniziativa patriottica sembrò passare nelle mani dalla corrente democratica. Un imponente lavoro di raccolta di documenti sulla cupola e sul cantiere di Santa Maria del Fiore lo portarono a pubblicare nel 1857 "La Cupola di Santa Maria del Fiore illustrata con i documenti dell'Archivio dell'Opera secolare" e trenta anni dopo, nel 1887, "La costruzione della chiesa e del campanile secondo i documenti tratti dall'Archivio dell'Opera secolare e da quello di Stato". Intanto, socio corrispondente dal 1846 dell'Accademia della Colombaria, Guasti era diventato il maggiore collaboratore di Gino Capponi che aveva coadiuvato nella stesura della Storia della Repubblica di Firenze. Nel 1853 fu nominato accademico della Crusca. Ma la grande occasione che segnò il destino professionale del Guasti fu la costituzione dell'Archivio centrale dello Stato toscano, promossa nel 1852 dal governo granducale. Nell'archivio fiorentino, collocato agli Uffizi, Guasti trascorse il resto della propria esistenza, diventandone soprintendente nel 1874. Sposato nel 1853 con Nunziatina Becherini, rimase presto vedovo e padre di sei figli, che educò con dedizione, ispirandosi agli alti ideali cattolici di cui era fervente sostenitore. Professava una particolare ammirazione per la figura del Savonarola, che considerava un santo, e condusse, di conseguenza, una vita esemplare, riservata ed operosa. Critico del potere politico del papato, che giudicava "iniquo e profano congiungimento del temporale collo spirituale", fu contrario alla costituzione di un partito cattolico italiano, sperando sempre in una conciliazione tra Stato liberale e Chiesa cattolica. La sua condotta di vita, a seguito della causa di beatificazione avviata nel 1937, ha fatto sì che la Chiesa gli riconoscesse il titolo di "venerabile" nel 1991.