Cronaca

Natale: Abruzzo, tra riti, presepi e gastronomia (2)

(Adnkronos) - Poi il corteo nel centro storico, a torcia spenta, con tappe fra i vicoli e ovunque siano stati improvvisati punti di ristoro a base di vino e dolci di Natale: torcinelli, calgionetti, biscotti di mandorle e pizzelle. A mezzanotte il rito si compie: davanti alla chiesa di Santa Giusta viene appiccato il fuoco alla farchia (in posizione orizzontale per motivi di sicurezza), mentre i visitatori intonano i canti natalizi. La Farchia deve essere accuratamente, anzi amorevolmente, preparata per "ben comparire". Tanto per cominciare ci vuole un bel tronco, di quelli robusti, con una triforcazione che permetta di alzarla verticalmente. All'altra estremita' vengono inserite, ad incastro, tre grosse pertiche (pacche) che servono, con l'ausilio di anelli di ferro, da sostegno all'insieme non di canne, come succede per altre 'farchie', ma di altri tronchi di legno. Terminata la fase della 'vestizione', che si svolge, durante il pomeriggio del 24 dicembre, davanti alla Chiesa di S. Vito, la Farchia viene 'trainata', attraverso il centro storico. Il corteo, con fisarmonicista in testa, viene salutato, al suo passaggio, da chi non partecipa al trasporto. Si ferma dovunque sia stato allestito un punto di ristoro a base di dolci, vino, ed altro ben di Dio (e giu' musica, canti e... libagioni) e, finalmente, intorno alla mezzanotte, arriva davanti alla chiesa di Santa Giusta, il cui portale, opera di 'Mastro Luca da Tufillo e' classificato tra i piu' belli d'Italia. (segue)