EmiliaRomagna

Natale: dal Vecchione al ceppo della vigilia, tradizioni dell'Emilia legate al fuoco

Bologna, 23 dic. - (Adnkronos) - Fuoco per incenerire l'anno vecchio, per cancellare il passato, per purificare, per dimenticare, per consacrare il futuro, semplicemente per scaldare, oppure per illuminare il cammino. Che siano roghi in piazza, fiaccolate, riti pagani, usanze popolari o celebrazioni che confondono sacro e profano, il fuoco e' al centro di molte delle piu' antiche tradizioni emiliano-romagnole che accompagnano il Natale e il Capodanno, ancora oggi. A Bologna e' immancabile, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, il rogo del Vecchione. Il grande fantoccio che simbolegga il vecchio anno e che viene avvolto dalla fiamme in piazza Maggiore, in segno di buon augurio per tutti i cittadini e turisti che brindano all'ombra di San Petronio. Quest'anno il Vecchione rappresentera' una scimmia meccanica ed e' firmato PetriPaselli, duo artistico formato da Luciano Paselli e Matteo Tommaso Petri. Il pupazzo di legno, paglia e juta e' alto 11 metri ed e' dipinto con colori ad acqua per garantire un rogo non inquinante. Ma e' legato alle fiamme anche lo spettacolare Capodanno al Castello di Ferrara. La simulazione dell'incendio del maniero estense, che ricorda il rogo realmente accaduto nel 1554, e' considerata una delle piu' suggestive installazioni pirotecniche a livello nazionale. L'evento, volto alla valorizzazione architettonica del monumento simbolo della citta', nasce nel 2000 e da allora, ogni anno, fiumi di luce e scintille scendono lungo i torrioni del castello in un tripudio di fuoco, colori e polvere da sparo che affascina migliaia di persone. (segue)