Parola al direttore
Carlo Calenda, Sallusti: "Curiosa macchietta, fuori dai salotti-chic non è nessuno"
Calenda ha cambiato idea, straccia l'accordo firmato solo poche ore fa a favore di telecamere con il Pd di Enrico Letta e si appresta alla corsa elettorale (forse) solitaria. Non c'è che dire, siamo di fronte a un uomo per il quale la parola e gli impegni sono carta straccia, si va dove non le convinzioni ma i sondaggi misti all'ego ipertrofico ti suggeriscono di andare.
Attenzione al trucco, in realtà non cambia nulla se non per il Pd che nelle urne si ritroverà con un alleato in meno: Calenda resta Calenda comunque corra alle elezioni, cioè un rappresentante della peggiore sinistra, quella radical chic che tanto piace alla gente (di sinistra) che piace. I suoi voti, pochi o tanti che saranno (al momento sono pochi, attorno al cinque per cento) un minuto dopo la chiusura dei seggi saranno messi di nuovo a disposizione di Enrico Letta, nel frattempo alleato con la sinistra-sinistra di Fratoianni e compagni.
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Calenda è uno abituato a usare tutti e tutto come un taxi. È stato renziano quando Renzi premier gli ha proposto di fare il viceministro dell'Economia, poi Pd ortodosso per fare prima il ministro e poi l'eurodeputato, oggi è convinto di farsi portare in alto dai voti di elettori moderati del Centrodestra che poi ovviamente tradirà alla prima opportunità. Insomma, non solo pensa di essere il più bravo di tutti, ma pure il più furbo in un mondo, quello della politica, dove i furbi non scarseggiano.
Il suo mantra usato come specchietto per le allodole è "l'agenda Draghi" che in realtà non esiste se non nel cognome del possessore che apre porte altrimenti socchiuse se non chiuse del tutto. Fuori dal centro di Roma e dai salotti chic disseminati su e giù per l'Italia Calenda è uno sconosciuto, una curiosa macchietta frutto della fantasia tutta italiana di sfornare personaggi improbabili e farli passare per statisti. Dice di essere il "terzo polo" quando in natura e per definizione i poli sono solo due, o stai a Nord o a Sud.
Chi sostiene di aver scoperto il terzo ci sta solo prendendo per i fondelli. Il "terzo polo" è un non luogo che esiste solo nella fantasia di bambini mai cresciuti, è l'Isola che non c'è di Peter Pan Calenda.