Intelligentia
In Italia dove c'è il potere ci sono anche i compagni: una "occupazione militare" comunista
Il comunista, in Italia, è in ogni apparato dello Stato. Il comunista è al governo. Il comunista è nei ministeri. Il comunista è in parlamento. Il comunista è negli enti territoriali, nelle aziende pubbliche, nelle municipalizzate. Il comunista è nelle case editrici, nelle redazioni dei giornali e nel giornalismo associato, nella televisione, nelle commissioni dei concorsi, nelle giurie dei premi letterari e del cinema, nella scuola, nell'Università, nella sanità, nella magistratura, nelle autorità di controllo, negli ordini professionali. Come ovunque, anche in Italia l'origine del potere comunista fu violenta, armata, con violenza e armi rivolte contro la libertà e per l'instaurazione di un regime illiberale puramente sostitutivo del precedente, contro la democrazia e per l'impianto di un ordinamento antidemocratico, contro l'Occidente e per spingere l'Italia verso i sistemi orientali del comunismo realizzato. E ciò che di liberale, di democratico, di occidentale è venuto maturando e consolidandosi in Italia, si deve alla cultura e alle coscienze puntualmente avversate dal potere comunista, così come ogni arretramento illiberale e democratico del Paese ha visto il potere comunista in funzione pioniera o complice di quell'involuzione. Sempre. Pure, né questa presenza pervasiva del comunista, né il lavorìo risalente, sistematico, incessante con cui il comunista corrompe le possibilità liberali del Paese, sono risentiti come cause del nostro degrado. E vuol dire semplicemente che il lavoro è compiuto.