Il direttore
Sergio Mattarella, Vittorio Feltri: "Che stupidaggini sulle disuguaglianze, sono il motore della crescita"
Ieri la Repubblica in un titolo dedicato al discorso fiume di Sergio Mattarella rivolto al parlamento, afferma che "le disuguaglianze frenano la crescita". Immagino che si tratti di evoluzione economica. Ognuno ha le sue idee, spesso sbagliate eppure legittime. E quella espressa dal redivivo presidente della Repubblica, nel caso specifico, mi sembra una stupidaggine. Infatti se nel mondo vivono 6 miliardi di individui, è accertato che ciascuno di essi è diverso dai suoi simili, simili ma non uguali. Quindi la disuguaglianza è tipica dell'umanità e non solo: non ho mai visto neppure due gatti fotocopia, neppure due cavalli, neppure due imbecilli bipedi.
Ogni uomo è un pianeta a sé, una bottiglia che contiene liquido diverso. Questo concetto è una ovvietà e non comprendo perché il vecchio e rinnovato presidentissimo lo ignori. La crescita di un Paese qualcuno la promuove e la realizza, mentre altri la sfruttano e altri ancora ne fanno le spese perché poverini non sono attrezzati. La vita sociale è come una gara podistica, c'è chi corre veloce e chi arranca. Chi arriva primo e chi ultimo. Non mi pare una novità. Infatti il pianeta è abitato da gente ricca o almeno benestante e da gente strapelata. Non si possono incolpare i signori se qualcuno fatica a tirare avanti. Il principio della selettività governa anche gli animali, figuriamoci se trascura noialtri. Non tocca allo Stato stabilire chi merita di più o di meno. Io ho avuto cinque figli, uno diverso dall'altro. C'è chi nel corso degli anni ha ottenuto di più per meriti suoi o per fortuna, chi lo sa?, e chi ha ottenuto di meno.
Eppure in famiglia valevano per tutti le stesse regole. Uomini e donne devono accettare il proprio destino e adattarsi alla realtà, dato che la realtà non si adatta mai a noi. Pertanto, caro Mattarella, lasci perdere le disuguaglianze che sono il motore della crescita perché aiutano la società a non adeguarsi allo status quo, ma a superare le difficoltà di ogni genere. Se non ci fossero stati gli scienziati a scoprire il vaccino anticovid saremmo morti tutti. E lei spero non mi vorrà dire che essi hanno lo stesso valore dei manovali, ai quali non va negato un salario adeguato ma non pari a quello di un medico che ci ha salvato la pellaccia. Signor presidente, non mi vorrà dire che tra lei e gli addetti alle pulizie del suo Palazzone dorato non corre alcuna differenza. Poi esiste la fortuna. Io sono nato in una famiglia sfigata, per caso e non per mia scelta, ciononostante oggi sono un borghese che campa bene, finché campa, perché non sono schiavo delle mie origini, ma della mia volontà.