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Otto e mezzo, Sallusti: "Centrodestra in frantumi? Era già morto nel 2018", perché Salvini e Meloni si sono illusi
"L'illusione era che il centrodestra potesse sopravvivere alla fine della leadership del suo fondatore": Alessandro Sallusti, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha analizzato la crisi interna alla coalizione dopo le turbolenze provocate dalla partita del Quirinale. Con la rielezione di Sergio Mattarella, infatti, la spaccatura tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini si è fatta ancora più profonda, diventando quasi insanabile. Basti pensare che la leader di Fratelli d'Italia, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, ha addirittura detto di avere dei dubbi sull'alleanza con Lega e Forza Italia alle elezioni del 2023.
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Secondo il direttore di Libero, però, i problemi della coalizione hanno radici molto profonde. Le difficoltà, insomma, non sono affatto recenti. "Il centrodestra di fatto è morto il 5 marzo 2018, il giorno delle ultime elezioni, quando Berlusconi ne ha perso il controllo". Nel frattempo, secondo Sallusti, si è cercato di tenere in vita qualcosa che in realtà non c'era già più.
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"Per quattro anni si è tentato di tenerlo in piedi in qualche modo", ha continuato il direttore. Che poi ha sottolineato come queste difficoltà si ripercuoteranno inevitabilmente sui risultati delle elezioni: "Oggi diventa difficile anche dal punto di vista elettorale". Ecco perché poi ha avvertito: "O si va insieme oppure non si tocca palla, almeno con il sistema elettorale che abbiamo adesso".
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