Lady Fisherman's insegna
Vittorio Feltri, la mia eredità la voglio dare a chi scelgo io: Italia-Regno Unito, trova le differenze
I fascisti dicevano: Dio stramaledica gli inglesi. Noi invece affermiamo il contrario: che il cielo li benedica, perché da loro abbiamo molto da imparare. Un esempio. Doreen Lofthouse, inventrice e proprietaria di una fabbrica di famose caramelle, le Fisherman's, arrivata a 91 anni, è morta, il che non stupisce in quanto la vecchiaia di solito porta al cimitero. Ciò che invece sorprende è che la signora abbia lasciato il suo cospicuo patrimonio finanziario, 50 milioni di euro, non ai propri familiari, bensì lo ha destinato in beneficenza.
La notizia ha destato scalpore in tutto il mondo, particolarmente in Italia, uno dei pochi paesi occidentali dove esiste la cosiddetta legittima. Vuole dire che se tu crepi sei obbligato per legge, nel tuo testamento, a devolvere quasi tutto ciò che possiedi agli eredi diretti, ossia moglie o marito e figli. Se ti viene lo sghiribizzo di donare le tue ricchezze al gatto o alla portinaia, non puoi farlo. È vietato. In pratica il nostro, in materia di successione, è uno Stato etico della peggior specie. Se hai sgobbato per 70 anni e sei riuscito ad accumulare un bel malloppo, pagando regolarmente ogni tassa, e poi tiri le cuoia come capita a chiunque, non sei libero di devolvere le tue sostanze a chi vuoi.
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Sei costretto a regalare la massima parte dei tuoi averi ai figli, che magari sono pronti a sperperare il frutto del tuo lavoro e del tuo sudore. La tua volontà non conta niente, vige la norma che è vietato agire come vuoi anche quando sei finito nella bara. Questo succede nella nostra amata patria, mentre nella civile Gran Bretagna ti è giustamente consentito di agire come ti garba fino all'ultimo respiro. Sei tu a decidere chi potrà godere del tuo denaro, non altri che non hanno collaborato ad accantonarlo. In Italia peraltro i nostri politici minacciano di inasprire l'imposta di successione per fare cassa. Ed è un'altra porcheria.
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I nostri cittadini sono obbligati a litigare per una intera esistenza con l'agenzia delle entrate, sborsando cifre assurde per consentire al Palazzo di sperperare montagne di palanche, magari per dare il reddito di cittadinanza a chi non lavora o va in pensione quando ancora potrebbe essere attivo, e allorché vanno all'altro mondo non sono abilitati a fare di testa loro. I loro averi non vanno a chi scelgono loro bensì ai familiari, i quali magari li hanno osteggiati per decenni. Limitare il libero arbitrio ai viventi per depredarli può avere un senso, ma costringere anche i defunti a ubbidire a norme illogiche è diabolico. Ci appelliamo a Draghi: per favore elimini questa potente ingiustizia.